(9Colonne) – Roma, 27 lug – Tra aprile e giugno ci sono 6.188 imprese in più gestite da titolari immigrati: un numero che porta a 218.467 le unità totali, il 2,9 per cento in più rispetto al dato di fine marzo e il 9,1 per cento in più rispetto al valore del giugno 2006. In questo contesto, la Toscana resta la “seconda patria” più gettonata (una impresa ogni dieci è gestita da extracomunitari, a Prato una ogni quattro). Sono questi i dati più significativi diffusi oggi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane. L’impresa individuale si conferma così corsia preferenziale per l’integrazione di tanti immigrati extracomunitari residenti nel nostro Paese. Nel secondo trimestre dell’anno, in particolare, sono state 10.958 le imprese individuali aperte da persone nate al di fuori dei confini dell’Unione Europea, a fronte delle quali 4.770 hanno chiuso i battenti (dando così un saldo positivo di +6.188). Un dato che conferma l’eccezionale vitalità dell’imprenditoria immigrata visto che, nonostante l’apporto positivo di queste imprese, il bilancio demografico complessivo delle micro-aziende negli ultimi dodici mesi è stato deficitario per 4mila unità (-0,1 per cento).
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