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ILLEGALITA’ DIFFUSA NEI SITI INTERNET DI FINANZA

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I siti internet finanziari sono caratterizzati da una “illegalità diffusa” e le ultime tecnologie vengono utilizzate per uno dei sistemi più classici di truffa ai risparmiatori, la cosiddetta ‘catena di Sant’Antonio. Già preoccupata lo scorso anno per le numerose irregolarità riscontrate, la Consob lancia un nuovo, forte allarme sul mondo dei siti dedicati alla finanza.

Nella relazione 2003, la Commissione evidenzia come in quattro anni su 250 siti analizzati”in oltre 100 casi sono state adottate azioni di enforcement”, vale a dire attività di vigilanza. D’altra parte secondo l’autorità presieduta da Lamberto Cardia “l’esperienza di vigilanza sul web di questi quattro anni ha evidenziato l’impossibilità di individuare a priori le tipologie di irregolarità che caratterizzano l’attività tramite siti internet”.

In particolare, nota la Consob, i provvedimenti di enforcement adottati nel corso del 2003 sono stati rappresentati principalmente da sospensioni e divieti per le sollecitazioni abusive all’investimento di strumenti finanziari e dall’invio di lettere di richiamo ai soggetti interessati. Lo schema generalmente, si legge nella relazione, usato è quello classico della catena di Sant’Antonio di tipo piramidale, dove “il proprietario del sito promuove un’attività, cui è sotteso l’investimento in strumenti finanziari, che prevede una possibilità di guadagno per ciascun investitore collegata al numero di ulteriori investitori che questi sarà in grado di coinvolgere”.

Uno schema a piramide quindi che funziona per un certo periodo e che poi implode su se stesso generando la perdita del capitale investito dagli ultimi soggetti e la remunerazione del soggetto al vertice, ovvero il proprietario del sito.

Al riguardo, la Consob nota come tale schema ha “talvolta configurato ipotesi di violazioni di fattispecie penalmente rilevanti o di violazioni dell’anti riciclaggio per le quali si é proceduto a inoltrare segnalazioni all’autorità giudiziaria o all’Ufficio Italiano Cambi”. Sotto la lente Consob inoltre, la prestazione abusiva del servizio di gestione e collocamento di strumenti finanziari sul web sotto l’apparenza di un’attività di consulenza e irregolarità di prestazione dei servizi assicurativi.