New York – Ammonterebbe a circa 500 miliardi le passività che la Banca centrale tedesca avrebbe accumulato per prestiti alle economie periferiche nell’ambito del sistema di pagamenti intra-europei denominato Target 2. E a cui la Bundesbank rischia di dover dire addio nel caso di una rottura della zona euro.
L’allarme lanciato da alcuni economisti, tra cui il presidente dell’Ifo, Hans-Werner Sinn, che considera questo rischio reale alla luce di un’eventuale uscita della Grecia o di altri paesi dalla zona euro è stato subito ridimensionato dal governo.
Secondo quanto riporta il settimanale Der Spiegel l’esecutivo guidato dal cancelliere Angela Mekel avrebbe ribadito che al momento non esiste nessun rischio. Ma in caso di uscita della Grecia dall’Eurozona le perdite per la Bundesbank sarebbero ingenti.
“Il governo tedesco non condivide questo punto di vista” ha detto a questo proposito il ministero delle Finanze tedesco, rispondendo a un’interrogazione presentata da Peter Gauweiler, esponente del partito conservatore Unione Cristiano-Sociale in Baviera.