Ci troviamo di nuovo nella situazione in cui gli analisti rivedono le previsioni su utili e fatturato delle aziende. Il consensus della societa’ di ricerca Thomson Financial/First Call sulla crescita degli utili relativi al quarto trimestre, negli ultimi due mesi e’ variato nel seguente modo:
- 1 settembre: +22,9%
- 1 ottobre: +19,9%
- 28 ottobre: +16,9%
Allo stesso modo il World Semiconductor Trade Statistics Group ha abbassato le stime sulla crescita del fatturato 2003 delle societa’ di chip dal 22% al 17%. Il business semiconduttori e’ estremamente ciclico. Il prezzo spot delle memorie chip di 128mb-266 megahertz si e’ incrementato del 113% dal minimo raggiunto l’11 giugno scorso.
In questo contesto Salomon Smith Barney si aspetta che Infineon nel primo trimestre del 2003 raggiunga il break even. Ma questo puo’ giustificare un apprezzamento del titolo del 99,4% dal minimo del 9 ottobre? Gli analisti di Salomon prevedono che Infineon nel 2003 riportera’ utili per azione di $0,61. Non potrebbe essere che l’aumento dei prezzi spot dipenda anche dalla crescita delle vendite dei pc, tipica di ogni quarto trimestre?
Specialmente in un clima di indebolimento dei consumi, noi dubitiamo che l’attuale trend rialzista possa durare a lungo. Ricordiamo, infatti, che la fiducia dei consumatori pubblicata in mattinata e’ calata a quota 79,4, dal livello precedente di 93,3, ben al di sotto dei 90 punti attesi dagli economisti.
Passando alla Germania, dall’ultimo sondaggio condotto dalla rivista economica Handelsblatt risulta che le società’ interpellate hanno rivisto le proprie decisioni di investimento nel modo che segue:
- incrementare gli investimenti: 8% contro il 22% di semmbre
- tagliare il budget sugli investimenti: 43%, quasi il doppio della cifra di settembre
Dal momento che la Germania e’ la principale economia europea, questa tendenza sicuramente influenzera’ l’intera economia del vecchio continente.
Non c’e’ dubbio che ci sono anche altri elementi che influenzano i mercati oltre ai dati macroeconomici. Probabilmente la pressione sui gestori dei fondi a realizzare buone performance, e quindi ad intervenire sui mercati, potrebbe avere un effetto rialzista.
La sensazione negativa, tuttavia aumenta quando ad esempio si osservano titoli come Ericsson: nonostante i problemi della societa’, le azioni hanno recuperato il 120% dal minimo raggiunto il 30 settembre.
I giochi, tuttavia, restano ancora aperti.
*Dieter Bohlens e’ capo analista della trading room della sede centrale della Hamburgische Landesbank di Amburgo (Germania).