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(WSI) –
Ritorna in alto mare il salvataggio del gruppo Cecchi Gori. Il tribunale fallimentare di Roma, un po´ a sorpresa, ha infatti rimesso in discussione il via libera al concordato preventivo votato dai creditori della Finmavi, la cassaforte dell´ex presidente della Fiorentina.
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Il problema? «Non pare sia stata raggiunta la maggioranza delle singole classi di creditori», scrive nel suo provvedimento il giudice. Motivo per cui il legale rappresentante del gruppo del produttore fiorentino è stato convocato per la prossima settimana per essere sentito «in merito alla eventuale dichiarazione di fallimento». Questioni di lana caprina, dicono fonti legali vicine a Cecchi Gori, sostenendo che per l´ok al salvataggio bastava la maggioranza semplice dei voti che è stata raggiunta. Sarà. Ma a questo punto i tempi del rilancio, come minimo, sono tornati di nuovo in alto mare. E la soluzione del caso Cecchi Gori, come ogni film di qualità che si rispetti, promette a breve nuovi colpi di scena.
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