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(WSI) –
Il Sole-24Ore vale tra 517,5 e 630 milioni di euro. È la
valutazione contenuta nello stesso prospetto di collocamento
diffuso ieri dal gruppo editoriale di Confindustria,
«al netto delle 8.241.723 azioni proprie». La valorizzazione
discende da una forchetta di prezzo compresa tra un
minimo di 5,75 e un massimo di 7 euro per azione (la quotazione
finale è attesa entro il 3 dicembre). Sul mercato, (il
collocamento si svolge tra il 19 e 30 novembre, sbarco in
Piazza Affari il 6 dicembre), andranno 35 milioni di azioni
di «categoria speciale» ed eventuale greenshoe di ulteriori
massime 5,2 milioni di
azioni (corrispondenti al
30,3% del «capitale sociale
» post offerta ed
esercizio greenshoe),
per un incasso massimo
tra 230 e 280 milioni. Il
20% è riservato al retail,
mentre l’80% è destinato
agli investitori
istituzionali.
Secondo il
prospetto, i multipli dell’offerta
assegnano al
Sole un enterprise value
pari a circa 9,5 volte
l’Ebitda e circa 31,1 volte gli utili in caso di prezzo minimo.
I moltiplicatori passano a 11,7 l’ebitda e 37,8 volte
l’utile (valore superiore ai competitor citati nel prospetto)
in caso di offerta a 7 euro per azione. Il prospetto evidenzia,
tra i rischi connessi all’investimento, quello specifico
dei procedimenti per diffamazione a mezzo stampa: «Al 30
giugno2007 – si legge – sono state avanzate richieste risarcitorie
per un importo complessivo di circa 176 milioni».
In particolare, «il 90% delle pretese risarcitorie fanno riferimento
a cinque contenziosi»: tra questi Stefano Ricucci
(123,5 milioni) e Cesare Geronzi (10 milioni). Invece, il Sole
non sembra temere il taglio dei rimborsi postali prevista
dalla riforma dell’editoria in via di approvazione.
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