(9Colonne) – Vancouver, 4 lug – Immagini pornografiche nel fondo dei cartoni di pizza. È l’idea di Corey Wildeman, proprietario di una pizzeria di Winnipeg, cittadina ad ovest del Canada. Porno Pizza – questo il nome del locale – offre immagini che variano da quelle soft a quelle che “farebbero arrossire il produttore di porno Larry Flynt”; i clienti le “scoprono” un po’ alla volta mentre mangiano i tranci di pizza. Inaspettatamente l’idea sarebbe piaciuta soprattutto alle donne, che secondo Wildeman, costituiscono il 75% della clientela. In una settimana, l’uomo avrebbe guadagnato tanto che già starebbe cercando soci per un franchising in tutto il Canada, a dispetto delle critiche che hanno investito la sua iniziativa. “Non andrai mai fallito attenendoti al minimo comune denominatore – ha spiegato Wildeman – lo sanno tutti, il sesso vende”.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Continua la fase di crescita della raccolta netta realizzata dalle Reti di consulenza: ad agosto i volumi totali sono stati pari a 2,4 miliardi di euro, in crescita del 4,5% rispetto al medesimo periodo del 2023.
Mentre la posizione della Germania nell’affaire Unicredit-Commerzbank solleva numerose critiche tra politici ed economisti che parlano di “ipocrisia del governo tedesco”, il numero uno di Unicredit torna sulla necessità di un’unione bancaria e dei capitali
Dopo un 2023 stagnante, i primi otto mesi del 2024 sono stati archiviati con un calo a due cifre delle immatricolazioni. Un decrescita che ci relega, insieme alla Spagna, agli ultimi posti per vetture elettriche circolanti nell’Ue. A questo punto, diventa difficile (se non impossibile) raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti entro il 2030.