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IL SENTIMENT NON NEGATIVO INVITA ALLA CAUTELA

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(WSI) – Il sondaggio settimanale condotto da Investors Intelligence (II) misura il sentiment di numerose pubblicazioni di analisi del mercato azionario. Il sentiment è espresso in termini di percentuali di Tori e Orsi. Con lo S&P500 che di recente ha lambito i minimi di novembre, è il momento di riesaminare questa misura.

Questo tipo di indicatori vanno esaminati in termini contrarian. Storicamente, il momento migliore per comprare è quando il pessimismo è rampante, mentre il momento migliore per vendere è quando gli investitori sembrano tutti ottimisti. Con il mercato che negli ultimi 15 mesi ha realizzato una performance a dir poco orribile, ci si dovrebbe aspettare una diffusa negatività. E’ proprio così?

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Se si osserva insieme il sondaggio di II con l’andamento del mercato negli ultimi mesi, si nota come essi si siano mossi a braccetto. Ma quello che più irrita del recente andamento è il calo dei ribassisti sperimentati congiuntamente al ribasso del mercato: lo S&P ha toccato i minimi di novembre e ci saremmo aspettati che fosse la percentuale di rialzisti – e non quella di ribassisti – a raggiungere nuovi minimi. Al contrario, l’ottimismo è cresciuto:

Questo andamento è sufficientemente temibile da indurci a rivedere il comportamento sperimentato in occasione dei precedenti minimi di mercato. Con riferimento al periodo compreso fra la fine del 2002 e l’inizio del 2003, si nota come in occasione del secondo minimo di ottobre anche i rialzisti scesero ad un nuovo minimo rispetto al dato di luglio; poi, a marzo dell’anno successivo, il sentiment sfiorò la lettura precedente senza superarla. In altre parole il rapporto fra tori e orsi realizzò un higher low prima dell’inversione verso l’alto del mercato.

Risalendo all’inizio degli anni ’90, mercato e bull/bear ratio al principio calarono congiuntamente, come ci si dovrebbe aspettare. Poi il mercato rimbalzò prima di realizzare un nuovo minimo, e questa volta il rapporto fra tori e orsi scese in prossimità del precedente minimo. Questo punto contrassegnò il minimo del mercato e l’estremo di pessimismo per II.

In definitiva gli ultimi due minimi primari del mercato sono stati contrassegnati da un picco di pessimismo. Siamo correntemente sui minimi ma il pessimismo è lungi dall’aver raggiunto un estremo, per cui ci sembra ragionevole restare cauti. L’ideale sarebbe assistere ad un’impennata del pessimismo, e di certo continueremo a seguire con attenzione questo indicatore di sentiment.

*Rocky White per Schaefferresearch.com

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