Nessun tentativo di recupero degli indici USA, che imboccano con decisione la via dei ribassi. Il Dow Jones cede oltre 100 punti e si avvicina pericolosamente alla soglia psicologica degli 8.100.
A tenere banco e’ la sensazione che la guerra durera’ mesi invece che settimane. L’Fmi, a tal proposito, sottolinea che, mentre una guerra breve aiuterebbe i mercati finanziari , un lungo conflitto potrebbe scuotere l’azionario e minacciare le prospettive di ripresa.
Una sensazione avallata, tra l’altro, dalla dichiarazione di alcuni ufficiali militari americani, e riportata nel “Washington Post”.
E oggi potrebbe essere una giornata cruciale sul fronte militare. Le buone condizioni meteorologiche potrebbero portare i militari a intensificare le loro battaglie.
A scatenare le vendite, che portano le blue chip al di sotto di quota 8.200, e’ il nuovo rialzo del petrolio , che a New York si avvicina a quota 30 dollari.
Pesa sugli indici anche la debolezza del dollaro , che si attesta a quota 1,0723 contro l’euro. Il biglietto verde sconta negativamente i timori di una guerra prolungata.
Sul fronte macroeconomico, non hanno aiutato i mercati sussidi di disoccupazione , scesi piu’ del previsto. Reazione indifferente anche nei confronti del Pil del quarto trimestre , che ha segnato un aumento dell’1,4% nel quarto trimestre. Il dato era largamente atteso dagli investitori.
SUL FRONTE SOCIETARIO
► Sul Dow Jones si mette sotto i riflettori la perdita della conglomerata General Electric (GE -Nyse ). A mettere sotto pressione il titolo sarebbero alcune voci di mercato, secondo cui il calo sarebbe da attribuirsi all’acquisizione, del valore di $2,1 miliardi, di una societa’ finlandese.
► Sul Nasdaq cede Broadcom (BRCM – Nasdaq), dopo la decisione di Morgan Stanley di rivedere al ribasso il rating sul titolo della societa’ di chip per telecomunicazioni.
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