I fatti della giornata.
- Il Dow Jones e’ sceso definitivamente sotto la media mobile a 200 giorni e ha sfondato al ribasso l’importante supporto di quota 9.800. Il Nasdaq Comp. e l’S&P500 hanno fatto segnare nuovi minimi da 8 mesi a questa parte. Altri importanti indici azionari mondiali hanno ulteriore spazio per scendere del 10% e in alcuni casi anche di piu’. L’attuale livello di ipervenduto segnalato dall’indice RSI potrebbe dare fiato al mercato con dei buoni rimbalzi, tuttavia difficilmente potra’ trasformarsi in una inversione di tendenza.
- Importante per la pressione sulle vendite del equity targato USA sono state le dimissioni del CEO Kozlovsky della societa’ Tyco (TYC – Nyse). Il settore energetico e’ inoltre nell’occhio del ciclone per le pratiche contabili poco chiare di Williams (WMB – Nyse) e per il suicidio del direttore finanziario di El Paso (EP – Nyse) (versione ufficiale: problemi personali). Aggiunge benzina al fuoco il continuo flusso di rumors su accordi poco chiari tra le compagnie per fissare i prezzi in California durante la crisi energetica degli ultimi anni.
- Le banche d’affari Lehman Brothers e UBS Warburg prevedono prossimi ulteriori problemi per il settore software (GSO) e una ripresa difficile.
- La velocita’ con cui le societa’ bruciano capitale, in particolare all’interno del settore high tech continua a destare preoccupazioni. Un esempio per tutti viene da Nortel Networks (NT – Nyse) che ha pianificato di mettere sul mercato $800 milioni in nuove azioni nonostante le difficili attuali condizioni del comparto azionario.
- Cattive notizie anche dal comparto automobilistico tedesco. Ad esclusione di BMW, tutti gli altri produttori, inclusa Porche hanno sofferto i dati americani sulle registrazioni di nuove vendite di automobili per il mese di maggio.
Nessun dubbio, i dati macroeconomici provenienti da Stati Uniti e Europa sono positivi nel complesso, tuttavia al momento sono completamente ignorati dai partecipanti al mercato azionario. La sensazione e’ che gli investitori abbiamo cambiato i criteri con cui valutare le opportunita’ offerte dal mercato. Il capitale di rischio a livello mondiale e’ andato in gran perte in fumo, l’euforia degli anni ’90 non tornera’ tanto facilmente.
Nuovi segni di miglioramento dell’economia mondiale sono prevedibili ma, a nostro parere, si tradurranno molto difficilmente in guadagni sui listini. Per il momento rimaniamo disinvestiti dal comparto azionario.
*Dieter Bohlens e’ capo analista della trading room presso la sede centrale della Hamburgische Landesbank di Amburgo (Germania).