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IL RIBASSO NON E’ ANCORA FINITO

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I fatti della giornata.

  1. Il Dow Jones e’ sceso definitivamente sotto la media mobile a 200 giorni e ha sfondato al ribasso l’importante supporto di quota 9.800. Il Nasdaq Comp. e l’S&P500 hanno fatto segnare nuovi minimi da 8 mesi a questa parte. Altri importanti indici azionari mondiali hanno ulteriore spazio per scendere del 10% e in alcuni casi anche di piu’. L’attuale livello di ipervenduto segnalato dall’indice RSI potrebbe dare fiato al mercato con dei buoni rimbalzi, tuttavia difficilmente potra’ trasformarsi in una inversione di tendenza.
  2. Importante per la pressione sulle vendite del equity targato USA sono state le dimissioni del CEO Kozlovsky della societa’ Tyco (TYC – Nyse). Il settore energetico e’ inoltre nell’occhio del ciclone per le pratiche contabili poco chiare di Williams (WMB – Nyse) e per il suicidio del direttore finanziario di El Paso (EP – Nyse) (versione ufficiale: problemi personali). Aggiunge benzina al fuoco il continuo flusso di rumors su accordi poco chiari tra le compagnie per fissare i prezzi in California durante la crisi energetica degli ultimi anni.
  3. Le banche d’affari Lehman Brothers e UBS Warburg prevedono prossimi ulteriori problemi per il settore software (GSO) e una ripresa difficile.
  4. La velocita’ con cui le societa’ bruciano capitale, in particolare all’interno del settore high tech continua a destare preoccupazioni. Un esempio per tutti viene da Nortel Networks (NT – Nyse) che ha pianificato di mettere sul mercato $800 milioni in nuove azioni nonostante le difficili attuali condizioni del comparto azionario.
  5. Cattive notizie anche dal comparto automobilistico tedesco. Ad esclusione di BMW, tutti gli altri produttori, inclusa Porche hanno sofferto i dati americani sulle registrazioni di nuove vendite di automobili per il mese di maggio.

Nessun dubbio, i dati macroeconomici provenienti da Stati Uniti e Europa sono positivi nel complesso, tuttavia al momento sono completamente ignorati dai partecipanti al mercato azionario. La sensazione e’ che gli investitori abbiamo cambiato i criteri con cui valutare le opportunita’ offerte dal mercato. Il capitale di rischio a livello mondiale e’ andato in gran perte in fumo, l’euforia degli anni ’90 non tornera’ tanto facilmente.

Nuovi segni di miglioramento dell’economia mondiale sono prevedibili ma, a nostro parere, si tradurranno molto difficilmente in guadagni sui listini. Per il momento rimaniamo disinvestiti dal comparto azionario.

*Dieter Bohlens e’ capo analista della trading room presso la sede centrale della Hamburgische Landesbank di Amburgo (Germania).