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Il rally contagia le Borse Asia. Hong Kong guida l’avanzata

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Bangkok – Listini asiatici in forte rialzo, dopo l’intervento coordinato annunciato ieri da 6 banche centrali, tra cui la Federal Reserve e la Banca centrale europea. Obiettivo dichiarato è “attenuare le tensioni dei mercati e così mitigare le restrizioni sull’approvvigionamento di credito a imprese e famiglie”. Euro a $1,3452.

Di fatto, la Federal Reserve Usa amplia le linee di swap in dollari con le altre banche centrali e riduce i costi degli swap da 100 punti base sopra il tasso Ois a 50 punti base.

A stimolare il sentiment anche la decisione della Banca centrale della Cina, la People’s Bank of China, di tagliare di 50 punti base il coefficiente delle riserve richieste alle banche. Il primo taglio da quasi tre anni.

Passa in secondo piano il dato sull’attività manifatturiera della Cina, la seconda più grande economia al mondo. L’indice PMI (purchasing managers’ index) scende a 49 a novembre, ai minimi dal 2009. Si ricorda che una numero sotto i 50 segnala contrazione.

Rally dei metalli industriali, quali rame, zinco e alluminio. Leggera correzione per l’aussie, il dollaro australiano, dopo un balzo del 3% circa registrato nella giornata di ieri, fino a $1,0280. La debolezza del dollaro giunge a supporto anche di altre valute dell’area Asia-Pacifico. Forte rialzo per il won della Corea del Sud.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo del 3,07%. Nikkei (+1,93% in chiusura), Seul (+3,72%), Sydney (+2,64%), Hong Kong (+5,53%), Shanghai (+3,04%), Singapore (+2,43%).

Commodities: Wti ($100,62, +0,26%), Brent ($110,86, +0,31%), oro ($1.751,90, +0,09%), argento ($32,73, -0,23%), rame ($3,556, -0,55%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3452 (+0,10%), contro lo yen giapponese a ¥104,46 (+0,19%), contro il franco svizzero a CHF 1,2297 (+0,19%), contro la sterlina a GBP 0,8570 (+0,14%). Dollaro/yen a ¥77,66 (+0,09%).

Futures sull’indice S&P500 in calo di 2 punti (-0,16%) a 1.244,00. Rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2,064%.

“Le politiche monetarie adottate stanno diventando più favorevoli”, ha detto a Bloomberg David Joy, capo strategista di mercato a Boston per Ameriprise Financial Inc. “Questo è tutto per mercati sottovalutati, dunque accadono cose positive, ma l’ingrediente principale rimane l’Europa e quello che sta succedendo nell’Area unica”.