(9Colonne) – Cape Town, 5 giu – I quotidiani nel mercato globale mostrano una notevole “resistenza” all’invasione del digitale. E’ questa una delle conclusioni tratte dalla World Association of Newspapers nel corso del 60esimo Congresso mondiale dei quotidiani, in corso di svolgimento a Cape Town, in Sudafrica, al quale partecipano oltre 1600 persone fra editori, direttori e altri esperti dei media. Secondo il rapporto pubblicato dalla Wan, nonostante la tecnologia stia sempre più influenzando il mondo dell’informazione, i giornali cartacei continuano a godere di un’ottima salute, almeno in gran parte del globo. I numeri del World Press Trends Report evidenziano infatti come la circolazione dei quotidiani in tutto il mondo sia cresciuta del 2,3% lo scorso anno, mentre gli introiti pubblicitari hanno fatto segnare un +3,77%. Il rapporto sottolinea come le vendite dei quotidiani siano aumentate nel 2006 ovunque tranne che in Nord America. Le free press crescono invece in tutto il mondo: i giornali gratuiti rappresentano ad oggi l’8% dei quotidiani, con una distribuzione che in Europa è cresciuta del 31,94% lo scorso anno. In totale ogni giorno vengono venduti 515 milioni di quotidiani, una cifra che dal 2005 all’anno successivo è aumentata nel 31% dei Paesi sotto osservazione, è rimasta stabile nella metà di essi e calata nel 19% dei casi. Secondo il rapporto sono 1 miliardo e 400 mila persone che ogni giorno leggono un quotidiano, con la Cina, il Giappone e l’India che fanno la parte del leone: appartengono infatti a questi tre Paesi 60 fra le 100 testate più vendute. E se in Cina le vendite sono cresciute del 2,27%, l’India fa registrare un +12,93% nel 2006 e un sorprendente +53,63% negli ultimi cinque anni. Sono comunque i giapponesi i più assidui compratori di giornale: nella terra del Sol Levante vengono infatti vendute giornalmente 630,9 copie ogni mille adulti. Il record dei lettori più pignoli spetta invece ai belgi, che con 54 minuti al giorno sono il popolo che passa più tempo con un quotidiano fra le mani.
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