Com’era prevedibile, anche questa settimana è stata la guerra in Iraq il principale “driver” dei mercati finanziari. La situazione di apparente stallo degli ultimi giorni da un lato ha intimorito gli investitori, rapidamente usciti dall’equity per tornare sui bond, dall’altro ha portato i mercati a focalizzarsi sui fondamentali e sull’impatto che il conflitto potrebbe avere su di essi.
L’interrogativo principale riguarda ovviamente la durata delle ostilita’.
Una guerra lunga avrà un impatto:
- sul prezzo del petrolio;
- sui conti pubblici di Stati Uniti e Gran Bretagna;
- sulle relazioni (anche e soprattutto economiche) tra l’asse anglo-americano e quello franco-tedesco;
- sui modelli di comportamento dei consumatori.
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*Claudia Bertino e’ un’analista indipendente che collabora con Wall Street Italia