(Teleborsa) – Resta sotto pressione il petrolio, che è scivolato ieri dopo l’impennata registrata a Pasquetta. Il crude accusa così l’impatto dei contrastanti dati sulle scorte annunciati ieri dall’EIA, che hanno visto gli stock di greggio salire oltre il previsto di 2 milioni (attese 1 mln) e quelli di benzine calare più delle attese di 2,5 mld (atteso -1 mln). A deprimere l’oro nero ha contribuito anche l’apprezzamento del dollaro, che ha spinto l’euro attorno agli 1,334 USD. Intanto, il contratto di maggio sul light crude scambia a 85,7 dollari al barile, in calo dello 0,2% rispetto alla chiusura di ieri, dopo aver toccato un minimo attorno agli 85,5 dollari. Giù anche il Brent che scambia a 85,35 USD (-0,3%).
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