(Teleborsa) – Si infiamma il clima all’Eurotower, nell’imminenza della riunione del Board di politica monetaria, in agenda domani. Alla vigilia l’atmosfera non è per nulla serena e fra i membri dell’organo decisionale della BCE c’è una disparità di vedute. L’exit Strategy? Un tema che forse dovrà essere rinviato al 2011, perchè attualmente non esistono le condizioni per definire una procedura di uscita dalle misure straordinarie predisposte durante la crisi. La crisi c’è e si tocca con mano. L’economia non sembra dare segni di ripresa più robusta e la crisi finanziaria che imperversa in Europa tiene i mercati finanziari e creditizi sotto scacco. L’inflazione non da segnali di rivitalizzazione, anzi i dati macro benchè ancora disaggregati mostrano una tendenza deflattiva, a fronte di un mercato del lavoro ancora in panne ed all’esigua spesa dei consumatori. E’ su questi fattori che si concentrano i fautori di una politica stabilmente accomodante, in contrasto con chi, più ottimista, vedrebbe tra i numeri un’ inversione di tendenza della politica monetaria, a fronte di accresciuti rischi di tensioni sui prezzi. E la situazione del credito è ancora peggiore di quella dell’economia reale, in uno scenario che sembrerebbe ancora sfavorevole per gli Istituti finanziari. La temuta scadenza dei prestiti da 442 miliardi, che cadeva la scorsa settimana, è passata senza scossoni, ma gli Istituti finanziari del Vecchio Continente sembrano ancora aver bisogno di un’ adeguata liquidità. La difficoltà a reperire le risorse sul mercato dei capitali da parte delle banche, tiene sotto scacco la BCE, come confermato dalle aste svoltesi ieri. L’asta di rifinanzimento a breve termine ha dovuto soddisfare richieste per 229 miliardi, ma a fronte dello scadere di finanziamenti per 275 mld, l’Istituto di Francoforte è stato costretto a drenare liquidità sul mercato dei capitali. Ed ora si attendono gli stress test per il sistema bancario europeo. Un sollievo o l’ultimo scossone prima delle ferie? La realtà è che l’esame cui verranno sottoposti ben 100 Istituti europei, si preannuncia non privo di complicazioni, soprattutto per i risultati che potrebbero emergere. Stando a quanto trapelato di recente vi sono diverse banche che potrebbero avere qualche problema e richiedere adeguate ricapitalizzazioni. Proprio oggi dovrebbero essere rese note le modalità di queste procedure i cui risultati giungeranno il 23 luglio, ma gia il sistema sembra aver bisogno di almeno 30 mld di €. Tuttavia prima di decidere Trichet chiamerà al suo cospetto i banchieri europei, per rendere noti i risultati e dare agli Istituti “difettosi” un vantaggio temporale per definire i passi da compiere.