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Il “mostro” in agguato nella Federal Reserve. “Pensate l’impensabile”

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Il rapporto, intitolato “Deflazione: esser sicuri che non si verifichi qui”, e’ un manuale di guerra per combattere la frenata dell’economia utilizzando stimoli monetari estremi quando, da un lato, i tassi di interesse sono scivolati allo zero e, dall’altro, il governo e’ arrivato a spendere a tal punto da essere esso stesso prossimo alla bancarotta.

Il discorso e’ ben noto per un’irriverente frase: “Il governo Usa ha a disposizione una tecnologia, chiamata macchina per stampare, che gli permette di produrre tanti dollari quanto desidera, essenzialmente a costo zero”.

Bernanke ha iniziato a mettere in pratica quell’indicazione dopo che il sistema del credito si e’ bloccato nel 2008. Come? Comprando $1750 miliardi di Titoli di Stato, mortgage securities e bond di agenzie, proprio per ridare fiato al settore finanziario.

Gli investitori che si sono crogiolati in un rally di Wall Street a V, hanno pensato che una simile, bizzarra, strategia fosse ormai terminata. Cosi’ ha creduto la Fed, che piano piano sta chiudendo i rubinetti della liquidita’. Ma gli ultimi dati disponibili sono preoccupanti.

L’indicatore ECRI realizzato dall’Economic Cycle Research Institute e’ crollato ancora una volta a -6.9% la scorsa settimana, preannunciando una contrazione dell’economia Usa entro fine anno. Quel valore, infatti, sta precipitando con una velocita’ mai vista dal Dopoguerra.

Le ultime indicazioni arrivate da CPB Netherlands Bureau mostrano che gli scambi commerciali a maggio sono calati dell’1.7%, con il maggior declino registrato dall’Asia. Il Baltic Dry Index, che misura l’andamento dei costi del trasporto marittimo, in modo particolare delle navi cargo che fanno viaggiare merci non liquide sfuse, e’ precipitato del 40% in un mese. Si tratta di un indice particolarmente volatile e che puo’ risentire dell’offerta di nuove navi. In ogni caso e’ il monitorato speciale che funge da segnale immediato di allarme sul fronte Cina e materie prime.

Andrew Roberts, a capo del credito di RBS, sta consigliando ai suoi clienti di leggere le parole di Bernanke con particolare attenzione perche’ la Fed ben presto ha intenzione di spingere la leva sul “mostro” rappresentato dal quantitative easing.

“Non diremo mai abbastanza quanto siamo convinti che uno strapiombo e’ dietro l’angolo per il sistema bancario (particolarmente in Europa) e per l’economia a livello globale. Pensate l’impensabile” ha scritto l’analista agli investitori.

Roberts sostiene che la Fed cambiera’ rotta, risuscitando la strategia degli anni 40 di porre un tetto ai rendimenti dei bond, intorno al 2%.

Il ribassista per eccellenza tra gli esperti di Societe Generale, Albert Edwards, ha sostenuto che la Fed e altre banche centrali saranno costretti a stampare moneta, a prescindere da cosa esse stesse sostengano ora. “La risposta a scenari deflativi sara’ ulteriore liquidita’ messa in circolazione e che rendera’ le recenti iniziative di quantitative easing insignificanti”, ha detto.

Chiaramente ci troviamo vicini alla fine della “Phoney War”, quella fase della crisi globale in cui sembra che i governi possano scongiurare il Great Debt, un debito ingente. Il trauma e’ semplicemente stato trasferito dalle banche, dai produttori di auto e da chi possiede una casa ai contribuenti. Insomma, la crisi del debito sovrano si trova vicina al “punto di ebollizione”.

L’unica via di uscita plausibile per I paesi occidentali e’ rappresentato da un decennio di misure di austerita’ unite controbilanciare da by helicopter drops of printed money, for as long as it takes.

Qualcuno sostiene che le politiche straordinarie della Fed abbiano fallito Non sono affatto d’accordo. Il mercato Usa, banche incluse, sarebbe potuto implodere se la Fed non avesse spinto al ribasso i tassi sui mutui in modo cosi’ aggressivo. Ma d’altra parte e’ difficile provare il contrario.

L’eventualita’ di un fresco quantitative easing punta a prevenire la deflazione. In quel discorso di otto anni fa Bernanke avverti che “una deflazione sostenuta puo’ essere altamente distruttiva per una moderna economia” perche’ conduce a una lenta morte, partendo da un crescente carico di debito.

Non c’e’ dubbio che la banca centrale americana abbia gli stratagemmi per evitare un simile scenario. “Sufficienti inizioni di liquidita’ annulleranno la deflazione”. Il punto e’ capire se trovera’ supporto a simili iniziative. In caso negativo, siamo in una grave situazione.

Ambrose Evans-Pritchard e’ International Business Editor per The Telegraph