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«IL MONDIALE VALE 0,7 PUNTI DI PIL»

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(WSI) –Il calcio, e non i suoi scandali, fa bene all’economia. Gli analisti appoggiano gli uomini di Lippi. In un articolo pubblicato sul «Financial Times», si parla di quella che può essere l’influenza del calcio sull’economia analizzata dalla Goldman Sachs in un rapporto di 60 pagine. E come già anticipato a fine marzo dagli esperti della banca olandese Abn Amro, i Mondiali in Germania assumerebbero un valore particolare soprattutto per il nostro Paese.

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LA VITTORIA VALO LO 0,7% DI CRESCITA – L’assunto su cui si basa il lavoro è quello secondo cui la vittoria della nazionale di un Paese a un mondiale porta una crescita aggiuntiva della sua economia dello 0,7 rispetto al risultato dell’anno precedente, oltre a una crescita degli indici di borsa. La produttività persa dai tifosi di fronte al televisore per seguire le partite, verrebbe ampiamente recuperata in termini di Pil nel boom degli acquisti stimolato dall’entusiasmo per una vittoria della squadra favorita. E per riequilibrare gli squilibri generati dalle diverse velocità di crescita dei Paesi, l’ideale sarebbe che il boom dovuto al calcio ricada su una nazione europea, affermano gli autori della ricerca escludendo dal loro ragionamento i paesi africani (nei paesi sudamericani il tempo lavoro perso di fronte allo schermo viene considerato superiore in termini di effetti sul pil all’entusiasmo consumistico per l’eventuale risultato positivo dell’incontro, per via degli orari delle partite in calendario in Germania, in pieno orario lavorativo, hanno invece stabilito).

LA FINALE IDEALE: ITALIA-GERMANIA – Per questo la scelta ricade su Italia e Germania, le economie più sofferenti negli ultimi anni. Gli analisti della Abn sognano una finale dei mondiali replica di quella del 1982, con una vittoria del Paese più debole, l’Italia. «Siamo convinti che il calcio abbia un impatto sull’economia e quindi giustifichi la ricerca», scrivono i due autori, Ruben van Leewen e Charles Kalshoven.

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