Società

IL MATTONE
SI MORDE LA CODA

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(WSI) – Gli italiani si stanno trasformando da risparmiose formichine in gaudenti cicale? Non proprio, ma di certo il livello d’indebitamento delle famiglie italiane, storicamente considerate tra le più parsimoniose del mondo, si è letteralmente impennato negli ultimi anni.

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Tra le rate che ogni mese vengono restituite alle banche, quelle di entità più rilevante sono costituite dai rimborsi per i mutui casa. Gli ultimi dati disponibili, pubblicati ieri dall’Anci-Cresme (la prima è l’associazione nazionale dei comuni italiani, mentre il Cresme è un istituto di ricerca che ha a che fare con il mattone), hanno evidenziato che la consistenza dei mutui erogati dal sistema bancario italiano ha ormai superato quota 160 miliardi. Negli ultimi cinque anni, inoltre, il livello di indebitamento delle famiglie è cresciuto del 130 per cento.

Certo, il confronto con gli altri Paesi vede l’Italia ancora in coda alla classifica del credito fondiario: a contrarre un mutuo per l’acquisto dell’appartamento sono il 13% delle famiglie italiane contro il 63,7% di quelle statunitensi, il 54,3% di quelle tedesche e il 24,7% di quelle francesi. Ma il boom del mercato residenziale, che ha inciso in modo pesante sulla dinamica dei prezzi, ha avuto come naturale conseguenza l’aumento esponenziale dei volumi di credito fondiario erogati.

Di fronte a prezzi che, dal 1999 al 2004, sono lievitati del 51% nella media nazionale, del 60% nei comuni capoluogo e del 65% nelle grandi città – le punte più alte si sono poi riscontrate a Firenze (140%), Torino (77%), Roma, Milano e Napoli (70%) – l’acquisto dell’abitazione diventa praticamente impossibile senza un robusto mutuo. Insomma, né cicale né formiche. L’immagine che rispecchia meglio il rapporto tra famiglie, mattone e indebitamento è quella di un cane che si morde la coda un po’ rassegnato.

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