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(WSI) – INVESTIRE NEL METALLO GIALLO/1 Negli Usa è diventato il veicolo preferito per l’investitore retail che vuole puntare sull’oro fisico senza tutti i problemi legati al lingotto, dal costo di manifattura alla custodia. E spinto dal vento dei rialzi del nobile metallo, lo Street Tracks Gold Trust ora ha attraversato l’oceano ed è diventato accessibile anche al risparmiatore italiano.
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Si tratta di una sorta di Etf (negli Usa è quotato al Nyse dal 2004 ed è arrivato a una raccolta di 3,9 miliardi dollari) strutturato in quote di valore pari a un decimo di oncia Troy di oro fino. Il meccanismo è questo: ogni volta che un basket di quote viene richiesto, l’emittente acquista un corrispondente quantitativo di oro, che viene stoccato nei caveau della banca Hsbc. Chi compra la quota può cederla sul mercato o in qualunque momento chiedere all’emittente di riacquistarla, realizzando il guadagno legato all’eventuale rialzo del metallo, o, al limite, di convertirla in oro. Una modalità che ha attratto i risparmiatori americani, ma finora preclusa agli italiani: come prodotto finanziario made in Usa e non armonizzato era penalizzato da oneri fiscali.
La quotazione a Londra ha risolto il problema, ma ha aggiunto il rischio di cambio con la sterlina al rischio di cambio legato al dollaro (valuta in cui è quotato l’oro). La soluzione è arrivata solo quando lo sponsor, il World Gold Council, attraverso la controllata Gold Bullion Holdings, ha deciso lo sbarco all’Euronext, ma in una forma diversa, quella di una security, il cui sottostante è comunque l’oro. L’approdo sul listino europeo è stato realizzato attraverso un accordo con Société Générale (negli Usa il partner è State Street Global Markets), che si occuperà di promuovere e collocare il prodotto.
Il nome scelto per la versione europea è Lyxor Gold Bullion Securities (Gbs). «Un market maker delle dimensioni di SocGen – spiega Filippo Cappio di Unione Fiduciaria, esperto di investimenti auriferi – è una garanzia che si aggiunge alle caratteristiche del prodotto: è molto liquido, ha costi contenuti e presenta un tipo di rischio che è lo stesso dell’oro». Le quotazioni del Lyxor Gbs riproducono fedelmente quelle del metallo giallo. Le spese, legate allo stoccaggio dei lingotti, sono pari allo 0,4% annuo.
Si tratta di un prodotto a metà tra bond e azione, che non stacca cedole (il rendimento è interamente dato dalla differenza tra il prezzo d’acquisto e quello di smobilizzo). Una forma scelta per permettere l’accesso anche ai fondi europei, ai quali non è consentito investire in prodotti convertibili in oro fisico: e infatti il regolamento delle security Gbs riserva questa possibilità al solo retail.
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