Quando manca mezz’ora all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sui livelli di parita’, preannunciando una partenza indecisa per i listini.
Il mercato pare intenzionato a seguire l’andamento dei mercati energetici, in particolare dopo che l’Opec ha precisato che non c’e’ motivo per indire una riunione straordinaria per discutere di un eventuale incremento dei livelli di produzione. Il petrolio e’ tornato a correre dopo che e’ stata lanciata dalle agenzie la notizia di una massa di fumo nero avvistata in un terminale petrolifero in Libia, paese ancora alle prese con una guerra civile.
Il gruppo dei paesi esportatori di greggio sta decidendo se vale la pena passare a misure di emergenza per far fronte alle carenze libiche sul fronte delle scorte. Tripoli e’ il sesto maggiore produttore di oro nero al mondo. La paura e’ che anche l’Arabia Saudita, la terra piu’ ricca di risorse petrolifere, venga contagiata dalle rivolte. Ma per ora, a quanto sembra l’Opec e’ convinta che le scorte siano adeguate a rispondere all’elevata domanda mondiale.
L’azionario Usa tentera’ di estendere i guadagni di ieri, nel giorno in cui la borsa americana puo’ festeggiare due anni di fase rialzista. Rally partito il 9 marzo 2009 dopo che i listini avevano toccato i minimi di 12 anni, il 5 marzo. L’indice S&P 500 raggiunse il bottom di 676,53 quando gli Stati Uniti erano ancora in piena crisi creditizia. “Da allora – dice Deutsche Bank in una nota – se si prendono periodi della stessa durata, e’ stato uno dei piu’ positivi degli ultimi 80 anni”. Il paniere allargato ha accumulato guadagni pari al 95% in due anni.
Le borse dell’area Asia e Pacifico hanno chiuso nel complesso in rialzo, con l’indice Nikkei giapponese che ha guadagnato lo 0,6%. Anche le piazze finanziarie europee sono in rialzo, seppur timido, nonostante l’esito preoccupante dell’asta di titoli di stato portoghesi. Lo Stoxx Europe 600 avanza dello 0,4%.
Sul fronte macro americano, sono attese le scorte di magazzino all’ingrosso, dopo che le richieste di prestito immobiliare sono cresciute del 15,5% ai massimi livelli degli ultimi tre mesi.
Nel frattempo i trader continuano a tenere d’occhio i movimenti sul mercato energetico. Dove i futures con scadenza aprile del greggio scambiano in rialzo di $0,67 a $105,69 il barile, riavvicinandosi ai massimi di due anni e mezzo. I contratti con scadenza aprile dell’oro avanzano dello 0,56% a $1.435,6 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro guadagna quota sul dollaro, in area $1,3919 (+0,1%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,53%, in ribasso di 2,4 punti base.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 avanza di 0,4 punti a quota 1.320,5 (+0,03%).
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in calo di 1,25 punti a 2.332,5 (-0,05%).
Il contratto sull’indice Dow Jones scambia in progresso di 10 punti (+0,08%) in area 12.209.