Il ministro del Tesoro americano Hank Paulson si prepara a iniettare almeno $15 miliardi in cash nelle due agenzie semi-governative Fannie Mae e Freddie Mac, che garantiscono circa $5 trilioni di mutui immobiliari (pari a 1/3 del pil Usa), allo scopo di evitare un crack che avrebbe conseguenze devastanti per il sistema finanziario mondiale. Secondo alcune fonti il piano sara’ annunciato domenica sera (il salvataggio Bear Stearns fu reso pubblico una domenica alle 7:00pm ora di New York) e comunque prima dell’apertura di Wall Street.
Secondo il piano, il governo degli Stati Uniti ricevera’ in cambio dell’iniezione di capitali una nuova classe di azioni, che pero’ diluira’ immensamente gli azionisti. L’infusione di cash sarebbe accompagnata dalla possibilita’, sia per Fannie Mae che per Freddie Mac, di usare la “discount window” della Federal Reserve, una fonte di finanziamento d’emergenza a breve termine. Questo rumor sulla “discount window” era gia’ circolato venerdi’ a Wall Street, poi era stato smentito dalla Fed, adesso sembra proprio che si vada – tra immense incertezze e tensioni – proprio verso uno scenario di questo tipo.
Leggere: Bernanke tells Freddie discount window open: sources
La maggior parte degli investitori istituzionali con cui Wall Street Italia ha parlato in queste ore (banche d’affari e hedge funds di Manhattan sono tutti freneticamente al lavoro questo week-end) ritengono che il piano sara’ annunciato prima dell’apertura di Wall Street lunedi’ mattina, per calmare i nervi ultra-tesi del mercato, e forse anche stasera.
Il ministero del Tesoro Usa, scrive oggi il Washington Post sta lavorando durante il weekend per arrivare alla certezza che Freddie Mac sia in grado di vendere lunedi’ mattina $3 miliardi di bond, in un’operazione gia’ fissata da tempo. Si tratta di debito a breve, ma sara’ cruciale capire se c’e’ interesse da parte del mercato ad assorbire queste obbligazioni da una societa’ nel mirino degli short.
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Freddie Mac and Fannie Mae future may rest with US Treasury
I titoli Fannie Mae (FNM) e Freddie Mac (FRE) la scorsa settimana hanno perso circa la meta’ del loro valore in borsa (rispettivamente -47% e -45%; sono in calo dall’80 al 90% dai massimi) dopo che i rumor di un salvataggio del governo Usa hanno provocato un’ondata inarrestabile di vendite a Wall Street. Congiutamente le due societa’ private ma di fatto semi-governative possiedono
o garantiscono circa la meta’ dei $12 trilioni (12mila miliardi di dollari) di mutui immobiliari dell’intera America, per cui sono assolutamente vitali alla sopravvivenza e corretto funzionamento del mercato immobiliare, in quello che viene giudicato il peggior crollo dei prezzi delle case dai tempi della Grande Depressione.
Il salvataggio dovrebbe arrivare proprio mentre il settore finanziario e’ in attesa di nuove cattive notizie questa settimana. Citigroup, secondo alcuni analisti di Wall Street, potrebbe annunciare ulteriori svalutazioni per almeno $8 miliardi nell’ambito dei risultati del secondo trimestre, mentre Merrill Lynch potrebbe annunciare perdite e svalutazioni per $4 miliardi. Cio’ costringera’ queste due istituzioni bancarie, e molte altre minori, a dovere vendere assets per far fronte alla drammatica crisi di capitali nata con la crisi dei mutui subprime.
A rendere ancor piu’ tesa la situazione e’ il fallimento in California di IndyMac Bank, in quello che e’ il secondo maggiore crack bancario della storia americana (leggere: MUTUI: USA, SCENE PANICO DOPO FALLIMENTO BANCA INDYMAC).
Venerdi’ per l’acuirsi della crisi dovuta ai rumor di un salvataggio di Fannie Mae e Freddie Mac, sia il presidente George Bush che il ministro del Tesoro Henry Paulson sono intervenuti pubblicamente sostenendo che la situazione e’ attentamente monitorata dal governo americano. Paulson tuttavia ha affermato che al momento non “e’ allo studio alcun piano di salvataggio” per i due colossi dei mutui immobiliari. Certamente colpisce che Paulson venedi’ abbia mentito cosi’ clamorosamente nella funzione pubblica di ministro del Tesoro, visto che la sua smentita dovrebbe a sua volta essere smentita dai fatti nelle prossime ore.