Società

Il fondo “Vedove scozzesi” riduce esposizione verso l’Italia

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Roma – I titoli di stato italiani stanno perdendo sempre più credibilità tra gli investitori di tutto il mondo. Tanto che, stando a quanto riporta Bloomberg, il fondo delle “Vedove Scozzesi”, ovvero lo “Scottish Widows Investment”, tra i più famosi nel Regno Unito ha comunicato di aver ridotto la propria esposizione sui bond del nostro paese “agli inizi dell’estate”. La conferma è arrivata da Graeme Caughey, responsabile dei bond governativi del fondo, che gestisce asset per $41 miliardi.

La notizia arriva in un momento in cui l’Italia è sotto i riflettori, sia per il bluff-Cina Tremonti, che per l’ennesima asta deludente, che ha mostrato come il Tesoro italiano dovrà pagare sempre di più per riuscire a onorare il proprio debito. L’obiettivo del Tesoro era tra l’altro quello di vendere 7 miliardi di euro di bond: e questo target è stato mancato in pieno. Il Tesoro ha infatti venduto 3,9 miliardi di euro di nuovi titoli a cinque anni a un rendimento del 5,6%, ben superiore al 4,93% dell’ultima asta, e ha emesso poi 2,6 miliardi di euro di bond con scadenza nel 2018 e nel 2020.

Il rischio Italia è cresciuto subito dopo l’emissione, con il credit default swap Italia balzato al record storico, pari a 522 punti base. D’altronde, la manovra, con tassi cosi’ alti, rischia di essere sempre più vanificata. “Quando abbiamo assistito all’aumento della volatilità, abbiamo deciso di ridurre un po’ le nostre posizioni – ha detto Caughey – Dopo essere stati overweight l’anno scorso, abbiamo modificato la nostra view”.

L’Italia naviga in acque sempre più burrascose. Sebbene abbia completato il 70% delle proprie emissioni stabilite per quest’anno, il paese deve ancora vendere bond per un valore superiore ai 60 miliardi di euro entro la fine del 2011.

Già prima dell’asta, Michael Leister, strategist del mercato del reddito fisso presso WestLB AG di Londra, aveva scritto una nota agli investitori: “quest’asta farà poco per migliorare il deterioramento del sentiment. E neanche le indiscrezioni su un possibile sostegno da parte della Cina faranno qualcosa, visto che il mercato in precedenza ha sentito le stesse storie di un interesse cinese per la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda; storie che non hanno avuto alcun seguito. L’unico istituto che dispone sia di abilità che di flessibilità nell’agire è la Bce”.

Ma certo neanche la Bce può fare molto in un contesto in cui, a dispetto dei suoi acquisti di bond italiani, le aste mostrano tutta la sfiducia degli investitori. Con l’asta di oggi, i costi di finanziamento dell’Italia sono balzati a un valore di 6,5 miliardi di euro.