Società

Il dramma delle banche europee continua, lo confermano i cds

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Attenzione: la stessa Moody’s avrà anche detto lo scorso venerdì che l’esposizione delle banche europee ai debiti Pigs è gestibile -dopo aver condotto uno stress test su trenta istituti Ue -, e i mercati azionari oggi staranno anche scommettendo su una ripresa dell’economia globale, confortati dalle ultime notizie arrivate lo scorso fine settimana e dalla ritrovata fiducia sull’euro (almeno per ora).

Detto questo, come scrive oggi l’agenzia di stampa Bloomberg.come, le banche europee rimangono in una situazione niente affatto promettente, in quanto continuano ad avere difficoltà di accesso ai finanziamenti.

Il problema porta sempre il nome di fiducia: mancando essa, mancano i presupposti per riuscire a finanziarsi con successo sui mercati.

Per chi avesse dubbi sul sentiment verso le banche Ue, basta guardare alla performance dell’indice Markit iTraxx Financial, che misura i costi che devono essere sostenuti per assicurarsi dal rischio di default di 25 tra banche e compagnie assicurative del Vecchio Continente: ebbene, stando ai dati mostrati da JP Morgan Chase, tale indice è balzato lo scorso 8 giugno a 208 punti base, avvicinandosi al massimo record pari a 210 punti base testato nel marzo del 2009.

Da tempo si sa inoltre che nel mese di maggio le vendite di obbligazioni emesse dalle banche sono crollate al livello minimo, toccato nel periodo successivo al crack di Lehman Brothers del 2008, e da ancora più tempo si sa che, più che prestarsi denaro a vicenda, gli istituti si stanno rivolgendo sempre di più alla Bce, depositando fondi a livelli record.

“C’è davvero mancanza di fiducia – conferma, in una intervista a Bloomberg, Christoph Rieger, coresponsabile della divisione di strategie sul reddito fisso presso la sede di Commerzbank di Francoforte – Le banche stanno trattando con la Bce, più che l’una con l’altra”.