(Teleborsa) – L’Europa mostra il pugno di ferro per contrastare la crisi del debito ma continuano a fioccare i downgrade e a circolare voci di possibili nuovi tagli da parte delle agenzie di rating. Il vertice dei 27 capi di governo dell’Unione europea, conclusosi venerdì scorso a Bruxelles, ha varato il meccanismo permanente a tutela della stabilità dell’euro, che previa modifica del trattato di Lisbona, entrerà in funzione a partire dal 2013. A contorno una serie di misure da intraprendere già a partire dai prossimi mesi, come la piena attuazione dei programmi di risanamento da parte di Grecia e Irlanda e il mantenimento per tutti i paesi membri degli obiettivi di bilancio per il 2010 e 2011, accelerando le riforme strutturali. Intanto l’Europa continua a essere schiaffeggiata dalle agenzie di rating. Venerdì Moody’s ha tagliato il rating di Dublino di cinque notch, portandolo da ‘Aa2’ a ‘Baa1’, avvertendo che un ulteriore downgrade è dietro la porta se l’Irlanda non riuscirà a stabilizzare i parametri del debito nel prossimo futuro. Tale mossa segue quella di Fitch di due settimane fa, quando l’agenzia ha declassato Dublino dal livello ‘A’ a ‘BBB+’, nonostante il pacchetto di salvataggio concesso da Ue e Fmi da 85 mld di euro e il piano di austerity. E che dire poi della Grecia? Giovedì scorso Moody’s ha messo sotto osservazione il rating sul debito pubblico della Grecia “Ba1”, in vista di un possibile downgrade, a causa delle persistenti incertezze economiche. Il taglio potrebbe essere anche di più notch in caso di mancata stabilizzazione del debito nell’arco dei prossimi 3-5 anni e se dovesse venir meno il supporto della UE. Il 15 dicembre, invece, era stata la Spagna a finire sotto la lente di Moody’s per un possibile downgrade, sottolineando però che Madrid non ha bisogno di ricorrere a piani di salvataggio dell’Unione europea, come successo per Grecia e Irlanda. Standard & Poor’s, dal canto suo, ha messo sotto osservazione il rating di Irlanda, Portogallo e Grecia per un possibile taglio. Oggi spuntano a sorpresa Francia e Belgio. Il paese transalpino potrebbe perdere il suo rating ‘AAA’ sull’onda dei downgrade registrati dagli altri paesi membri dell’Unione, così come il Belgio. A riportare queste ipotesi l’agenzia di stampa Bloomberg citando le opinioni di alcuni analisti e investitori. Intanto il costo per coprirsi da un eventuale insolvenza del governo francese continua a crescere, triplicandosi nel corso dell’anno. Quale altro paese potrebbe spuntare fuori dal magico cappello? Sono aperte le scommesse.