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IL CAUDILLO ATTACCA: «GIUDICI, SINISTRA E CONSULTA NEGANO LA DEMOCRAZIA»

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ROMA – I magistrati e la sinistra negano la democrazia. È un durissimo attacco quello che Silvio Berlusconi sferra in un videomessaggio ai promotori del Pdl trasmesso dal Tg4. «Il gioco della sinistra e dei magistrati che usano la giustizia a fini di lotta contro il nemico politico è sempre più scoperto, sempre più pericoloso – dice il premier -. Appena il nostro governo, che è eletto dal popolo, vara una legge a loro sgradita, la impugnano e la portano davanti alla Corte Costituzionale, che immediatamente la cancella. Loro chiamano tutto questo rispetto delle regole. Invece è l’esatto contrario: è la negazione della democrazia, è la negazione del voto e quindi della volontà del popolo».

«CAOS LISTE PORCHERIA» – Parlando delle prossime elezioni regionali, Berlusconi dice chiaro e tondo che il vero rischio è che la gente non vada a votare. Il caos delle liste in Lazio e Lombardia, spiega, è «una porcheria ben pensata a nostro danno». Il premier si rivolge agli elettori di centrodestra: «Vi invito a spiegare ai vostri amici e alle vostre amiche e a tutti i dubbiosi che la campagna di menzogne e di veleni della sinistra e dei suoi media rischia di spingere verso l’indifferenza. E quello dell’astensione dal voto è un pericolo che dobbiamo contrastare con la verità dei fatti». La serata del premier è tutta dedicata alla presenza massmediatica e in un’intervista al Tg5 ammette: «Governiamo già in due regioni importanti dal punto di vista della popolazione, che sono la Lombardia e il Veneto: per noi il successo sarà di salire a tre, quattro o cinque; ma già una regione in più sarebbe un successo».

«SOPRUSO VIOLENTO» – Nei confronti del Pdl, continua, «c’è stato un sopruso violento e inaccettabile che in parte siamo riusciti a fermare. Si vuole impedire di impedire a milioni di persone di votare il nostro partito. A Milano è stata provata la nostra correttezza, a Roma invece subiamo una duplice ingiustizia. A determinare la nostra esclusione è stata una decisione arbitraria e arrogante dei magistrati che hanno fatto di tutto con parole fuori luogo e anzi contro la legge per impedire la partecipazione alla competizione elettorale della prima forza politica italiana. Hanno cercato di escluderci dal voto in due regioni importanti, correndo da soli come facevano i loro maestri di scuola sovietica».

MANIFESTAZIONE – Il premier chiede quindi di impegnarsi il 20 marzo «per una grande partecipazione popolare alla manifestazione in piazza San Giovanni e che non sarà di protesta, ma di proposta. E insieme ai 13 candidati della nostra coalizione al governo delle Regioni firmeremo un “Patto del fare” tra il nostro governo e le Regioni». Al contrario – dice al Tg5 – la manifestazione della sinistra del 13 marzo «si rivelerà un boomerang, perché gli italiani sono persone che capiscono le cose».