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Ikea controcorrente: delocalizza dall’Asia in Italia

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Milano – Il gruppo svedese di arredamento Ikea annuncia di aver spostato tre produzioni dall’Asia all’Italia, incrementando, così, la propria base di fornitori sul territorio italiano a scapito dei paesi emergenti.

“Si tratta di produzioni di cassettiere, rubinetterie e giocattoli, che ora saranno realizzate in Piemonte e non più in Asia”, dice Valerio Di Bussolo, responsabile relazioni esterne di Ikea Italia.

Nel 2011 i 24 fornitori italiani erano già responsabili per la produzione dell’8% di tutti i prodotti usciti dagli stabilimenti gialli e blu nel mondo – in prevalenza mobili – facendo dell’Italia il terzo paese produttore per Ikea dopo Cina e Polonia con 1 miliardo di euro di acquisti da fornitori italiani. Questi numeri sono destinati a crescere grazie al contributo del Piemonte.

“Non abbiamo ancora numeri in grado di quantificare lo spostamento di produzione perchè i volumi in arrivo da questi nuovi fornitori italiani dipenderanno dalla domanda; ci vorrà un anno per avere delle cifre”, dice Bussolo.

In una nota pubblicata dalla società in vista del salone del Mobile di Milano, l’AD di Ikea Italia Lars Petersson afferma che “Ikea è alla ricerca continua di possibili sviluppi degli acquisti in Italia che punta ad incrementare”. E spiega che la società “ha individuato nuovi partner italiani che hanno preso il posto di fornitori asiatici, grazie alla loro competenza, al loro impegno e alla capacità di produrre articoli caratterizzati da una qualità migliore e a prezzi più bassi dei loro concorrenti asiatici”.

Le prime tre regioni italiane da cui il gruppo svedese si approvvigiona corrispondono ai maggiori distretti del settore: dal Veneto proviene il 38% del acquisti in Italia, a cui seguono il Friuli con il 30% e la Lombardia con il 26%. Ikea acquista nel solo nordest d’Italia più che in Svezia o Germania.