(9Colonne) – Roma, 10 lug – Italia liberalizzata al 52 per cento. È questo il risultato dello studio dell’Istituto Bruno Leoni sull’Indice di liberalizzazione in otto settori fondamentali della nostra economia: elettricità (liberalizzata al 72 per cento), gas (58 per cento), telecomunicazioni (40 per cento), trasporto ferroviario (49 per cento), trasporto aereo (66 per cento), servizi postali (38 per cento), professioni intellettuali (46 per cento) e mercato del lavoro (50 per cento). Lo studio, che sarà presentato giovedì a Milano nell’ambito del convegno “Liberalizzazioni. Cosa resta da fare?” organizzato da IBL in collaborazione con Google Italia, ha confrontato la regolamentazione e le norme vigenti in ciascun settore con quelli del paese “modello” in Europa, diverso da settore a settore. “Il processo di liberalizzazione è in stallo”, dice Alberto Mingardi, direttore generale dell’IBL. “Questa analisi lo dimostra: siamo un paese liberalizzato a metà, nel quale i guasti del monopolio pubblico non sono ancora stati superati da un passaggio netto ad un ordine autenticamente di mercato. Speriamo che questa ricerca serva anche ad intendersi su che cosa effettivamente è ‘liberalizzare’: rimuovere barriere e vincoli, non introdurne di nuovi”.
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