(9Colonne) – Milano, 1 ago – L’Istituto Bruno Leoni pubblica oggi un nuovo “Focus” dell’economista tedesco Wilfried Prewo, presidente della Camera di Commercio di Hannover, su “Private equity e bene comune”. In questo lavoro, Prewo confronta il modo in cui operano i fondi di private equity, con quelli che l’autore definisce “gli ingiustificati pregiudizi, molto presenti nell’opinione pubblica”, circa la loro natura di “locuste”. Per l’Istituto Bruno Leoni, Prewo ha scritto il libro “Oltre lo Stato assistenziale”, sul futuro dei sistemi pensionistici e sanitari degli Stati europei. “Con questo lavoro, Prewo giustamente spiega come il private equity possa rappresentare uno strumento per vivacizzare il mercato dei diritti di proprietà, specie in realtà come la Germania o l’Italia tradizionalmente caratterizzate da forme di capitalismo famigliare”, spiega Carlo Lottieri, direttore “Teoria politica” dell’IBL. “Il problema del capitalismo famigliare”, per Lottieri, “è che i geni imprenditoriali non necessariamente passano di padre in figlio: fare l’imprenditore è un mestiere creativo, se ne possono imparare i rudimenti in casa, ma risultati straordinari ed eccellenti non dipendono da dove si nasce, ma da chi si è. È un po’ come fare il musicista: migliaia di musicisti di corte hanno avviato i propri figli allo studio della musica, ma solo uno ha avuto il privilegio di essere il padre di Ludwig van Beethoven”. Pertanto, “non è che i fondi siano necessariamente meglio di altri tipi di proprietario: ma è importante riconoscere l’effetto positivo, che possono avere nello stimolare l’efficienza del management e delle imprese”, conclude Lottieri.
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