Economia

I VIRTUOSI DELL’ENERGIA RINNOVABILE

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(9Colonne) – Roma, 23 feb – L’Anci ha censito 38 Comuni del Nord Italia che riescono a soddisfare circa il 70% del loro fabbisogno attraverso la produzione di energie “pulite” e rinnovabili, soprattutto mediante le biomasse. Si tratta di combustibili solidi di origine vegetale che hanno il pregio di non incrementare l’effetto serra attraverso il rilascio di anidride carbonica, poiché le emissioni emanate durante la loro decomposizione (sia naturale che artificiale) equivalgono alla quantità di anidride carbonica assorbita durante la loro crescita. E’ dunque un’operazione a somma zero. Dislocati su un’area molto vasta, che dall’Emilia-Romagna, passa per Piemonte, Valle d’Aosta e raggiunge il Trentino Alto Adige, i Comuni in questione stanno effettuando esperienze diversificate, ma pur sempre collegate all’uso delle biomasse. Nell’area del Trentino, ad esempio, laddove i boschi coprono circa il 42% del territorio, il grosso del combustibile proviene dagli scarti legnosi. A Dobbiamo, in Alto Adige, sorge l’unico impianto italiano di cogenerazione (energia elettrica e termica) mediante i turbogeneratori, che consente anche risparmi economici per gli utenti (circa il 30% in meno dei costi del gasolio) con tariffe più basse rispetto alla media regionale. In Alto Adige sono attive 35 centrali termiche, altre 5 sono in costruzione. Risultato: 125mila tonnellate di anidride carbonica in meno nell’atmosfera ogni anno. Nelle zone in cui, invece, il legno scarseggia, si è preferito ricorre all’olio di girasole, come in provincia di Cuneo. Esemplare il caso del Comune di Verzuolo, dove verrà presto inaugurato il primo impianto nazionale di teleriscaldamento combinato. Sarà alimentato da un cocktail di olio di girasole grezzo e scarti legnosi. In altri casi, Torino, Chieri, Ivrea, Savigliano, il mix sarà costituito da girasole e metano.