Dopo un avvio al rialzo sulla scia dei dati migliori delle attese provenienti dal mercato del lavoro, i listini Usa hanno rapidamente rallentato il passo e poi sono passati in territorio negativo.
Molto modesti, anche oggi, i volumi di scambio. Le borse continuano inoltre ad essere caratterizzate da volatilita’. Il CBOE Market Volatility Index (VIX) l’indicatore della volatilita’ implicita, segna un rialzo di quasi il 2%.
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Le preoccupazioni sul fronte geopolitico hanno preso nuovamente il sopravvento a Wall Street dopo che il governo ha aumentato ad “orange” – alto rischio – lo stato di allerta sul terrorismo.
Il Dipartimento dello Stato Usa ha allertato anche gli americani all’estero di essere cauti in quanto e’ aumentata la minaccia di attacchi terroristici, incluso l’utilizzo di armi chimiche o agenti biologici.
Sempre sul fronte geopolitico, sembra ormai iniziato il conto alla rovescia per un conflitto con l’Iraq. Ieri il presidente americano George W. Bush ha dato il suo appoggio a una seconda risoluzione dell’Onu, ma ha dichiarato duramente che “il gioco e’ finito” per l’Iraq e precisato che una nuova risoluzione Onu dovrebbe autorizzare l’uso della forza in caso di inadempienza di Saddam.
Sulla scia di queste notizie, il prezzo del petrolio ha sfondato al rialzo i $32, record di due anni.
`Poiche’ siamo in un contesto molto volatile, il copione sui mercati sembra sempre lo stesso: appena c’e’ un rally, anche piccolo, subito dopo gli investitori si affrettano a raccogliere profitti – ha dichiarato Brian Belski, chief market strategist per la banca d’affari U.S. Bancorp Piper Jaffray – il mercato non guarda piu’ in la’ del breve termine e finche’ non verranno risolte alcune questioni sul lungo termine come la guerra e l’outlook degli utili, be’, gli indici saranno molto instabili”.
L’entusiasmo iniziale che aveva caratterizzato la partenza, a dire il vero, si era inoltre gia’ smorzato dopo una lettura piu’ attenta dei dati del rapporto sull’occupazione.
I numeri annunciati – tasso di disoccupazione al 5,7% contro le attese al 6% e posti di lavoro nel settore agricolo a +143.000 unita’ contro le attese a +69.000 – sono meno buoni di quanto sembrino ad un primo sguardo. Innanzi tutto, in parte vanno attribuiti a fattori stagionali e inoltre, a dire degli esperti, non variano sostanzialmente il trend di debolezza del settore. Anzi, la maggior parte degli analisti continuano a prevedere un anno difficile per il mercato del lavoro e ad esprimere preoccupaizone per l’outlook dell’economia.
A pesare sui listini sono poi alcune brutte notizie sul fronte societario, come la sforbiciata della banca d’affari Buckingham sul rating colosso informatico e blue chip del Dow Jones Hewlett Packard (HPQ – Nyse).
Da segnalare invece il recupero del titolo del gruppo di servizi informatici Electronic Data Systems (EDS – Nyse) che ha ricevuto un ‘upgrade’ in base alla valutazione. Il titolo fino a poco dopo l’apertura aveva registrato forti ribassi sulla scia del profit warning lanciato sul primo trimestre e sul 2003.
Sui listini in generale, bene oro, alluminio, acciaio, gestione assicuraizoni. Deboli retail e networking. Male tlc, Internet, semiconduttori, PC.
Sempre sul fronte macroeconomico, e’ stato comunicato il dato sulle scorte di magazzino all’ingrosso. L’indicatore ha registrato una crescita dello 0,8%, determinate soprattutto dall’incremento delle scorte di petrolio. Da segnalare che si tratta del rialzo piu’ alto dal giugno del 2000, quando le scorte all’ingrosso crebbero dello 0,9%.
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