Alla fine gli azionisti di Nuovo Trasporto Viaggiatori (NTV), la società dei treni ad alta velocità Italo, hanno accettato l’offerta di acquisto arrivata pochi giorni fa da parte del fondo di investimenti americano Global Infrastructures Partners (GIP).
La decisione, comunicata dalla società, è presa ieri in tarda sera, dopo cinque ore di consiglio di amministrazione. L’offerta di GIP, intanto, era stata ritoccata verso l’alto arrivando a circa 1,9 miliardi di euro per il 100% del capitale sociale, a cui vanno aggiunti i circa 400 milioni di euro di debiti della società di cui i nuovi acquirenti si faranno carico. Viene così interrotto il processo di quotazione in borsa della società, di cui si parlava da diversi mesi.
Mentre per questa mattina è stato convocato il Cda, i primi dettagli sull’accordo rivelano gli attuali azionisti di Italo incassino un dividendo di 30 milioni di euro già deliberato dall’assemblea lo scorso 19 gennaio, e che la società acquirente sostenga le spese relative all’interrotto proceso di quotazione fino a 10 milioni.
L’accordo prevede inoltre che la sottoscrizione del contratto di compravendita, la cui esecuzione (closing) è condizionata dal via libera dell’Antitrust, avvenga entro l’11 febbraio, precisa la società.
Inoltre gli attuali azionisti possono reinvestire fino ad un massimo del 25% dei proventi derivanti dalla vendita alle stesse condizioni di acquisto da parte di Gip.
Per chi si preoccupa di una perdita di italianità, valgono le rassicurazioni che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, rassicura:
“Non è pezzo di Italia che se ne va, è un investimento che arriva in Italia: fa parte dell’integrazione che deve avvenire attraverso accordi tra imprese ad alta tecnologia”, ha detto ieri il ministro, che ha diffuso una nota congiunta insieme al titolare dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, per sottolineare che “è molto positivo che vi sia un grande interesse da parte di potenziali investitori su Ntv”.