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I TITOLI CHE NON TEMONO LA CRISI IN MEDIO ORIENTE

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I titoli high-tech delle societa’ israeliane non hanno paura della crisi in Medio Oriente e godono di ottima salute nonostante l’escalation della violenza abbia messo a ferro e fuoco il Paese e i mercati.

“Quando scorre sangue per le strade, bisogna comprare”, sembra essere un crudele ma veritiero aforisma a Wall Street e anche in questo caso gli investitori applicano con successo la parola d’ordine ai tecnologici israeliani.

Il motivo dell’andamento positivo, in controtendenza con le notizie di politica estera, e’ che le societa’ tecnologiche israeliane producono le loro merci in zone del mondo meno ‘calde’, come Asia, Europa o Stati Uniti.

“I tecnologici non saranno colpiti imediatamente dalle conseguenze sui mercati dell’escalation della crisi mediorientale – ha detto Gadi Ariav, preside della Business School dell’Universita’ di Tel Aviv – anche se la CNN mostra un paese in fiamme, noi non lo siamo”.

Delle circa cento societa’ israeliane quotate al Nasdaq, quasi tutte hanno recuperato ampiamente le perdite registrate ‘a caldo’ giovedi’ 16 ottobre, quando elicotteri israeliani hanno bombardato postazioni palestinesi a Ramallah.

Le contrattazioni alla borsa di Tel Aviv sono state bloccate e il mercato israeliano ha registrato una cessione del 7%, in gran parte recuperata nei giorni successivi.