Unicredito
La banca ha divulgato i risultati completi del 2000 ed alcuni dettagli del 1° trimestre di quest’anno. L’utile netto, peraltro già noto, ha registrato una crescita dell’8,5% sul pro-forma 1999 mentre l’utile normalizzato ha registrato un balzo in avanti del 37% a causa di poste straordinarie contabilizzate nell’esercizio precedente.
Secondo il management, il 1° trimestre 2001 dovrebbe chiudere con risultati migliori di quelli dello stesso periodo del 2000, sia a livello di bottom line sia a livello operativo. La banca stima quindi di poter chiudere il corrente esercizio con un Roe del 20,4% e con un utile maggiore a quello riportato nel 2000, confermando il budget nonostante il trend negativo dei mercati ed il raddoppio a €200 milioni dell’ammortamento del goodwill pagato per le recenti acquisizioni nell’Est Europa (vedi Pekao). Assumendo mercati stabili sui livelli attuali, la banca dovrebbe compensare una riduzione delle commissioni da AuM, stimata in €309 milioni, principalmente con il rinvio degli importanti piani di investimento programmati, e in secondo luogo, con la riallocazione di parte delle attività della clientela in prodotti assicurativi (vedi la recente riforma fiscale).
Inoltre il recente rafforzamento della forza vendita di Pioneer Europlus (ad oggi 766 impiegati in USA e 459 in Europa) nonché alcuni accordi di distribuzione, conclusi in questi ultimi mesi in Germania e UK, consentirebbero di controbilanciare eventuali riscatti da parte degli attuali clienti. Sulla base di questo scenario, abbiamo rivisto leggermente le nostre stime, con un impatto sfavorevole sugli utili per azione 2001 di circa il 3%.
Crediamo comunque sempre raggiungibile e sostenibile i target al 2003 (Roe del 24%), tenuto conto dell’ottima redditività già vantata dal gruppo (Roe al 20%) e della ottima qualità del management. I nostri modelli di valutazione ci portano a un target price di € 5,5 per azione. Confermiamo quindi la nostra raccomandazione ADD.
Autostrade
Autostrade rappresenta ancora una storia di ristrutturazione in un mercato caratterizzato da un basso rischio regolamentare che consente la generazione di cash flows rilevanti e stabili.
Il piano di ristrutturazione della società mira ad incrementare la profittabilità del 4% in tre anni con un EBITDA target del 61% nel 2004. Inoltre, le tariffe autostradali italiane sono tra le più basse in Europa e la concessione detenuta da Autostrade scadrà nel 2038.
Infine, pensiamo che gli attuali prezzi di mercato non stiano scontando il valore degli asset telecom. La nostra valutazione basata sulla somma delle parti evidenzia un valore totale di €8,1 per azione, di cui €7,2 relativi al core business. Abbiamo valutato €0,5 per ogni azione Autostrade il 25% in Blu. Riteniamo che, nonostante l’attuale sentiment negativo sulla società, il milione di clienti e la possibile dismissione rappresentino un catalyst per Blu.
Infine, abbiamo stimato in €0,4 per ogni azione Autostrade il valore delle attività di telefonia fissa.
Alziamo il rating sul titolo da ‘ADD’ a ‘BUY‘ con un target price a €8,1 per azione.
MERLONI
Il 2000 si è chiuso molto bene per Merloni con un risultato netto in crescita del 63% a €42,4 milioni, che ha consentito alla società di raddoppiare il dividendo passato dalle ITL 120 a ITL 260 per le azioni ordinarie e da ITL 140 a ITL 280 per quelle di risparmio.
I brillanti risultati sono stati ottenuti grazie a quattro drivers. 1) Il consolidamento della leadership nel mercato CSI, che presenta elevati tassi di crescita, dove la Merloni detiene il 35% del mercato attraverso Stinol. 2) L’aggressiva strategia europea che si è focalizzata sul rinnovo della gamma prodotti, con il lancio della nuova generazione degli elettrodomestici digitali (Ariston Digital) e della iniziativa “pay per use” sviluppata con Enel Distribuzione, che dovrebbe partire già da quest’anno. 3) La riduzione dei tempi del “time to market” grazie a una nuova piattaforma produttiva. 4) Lo sviluppo di servizi innovativi per la casa attraverso un rete in franchising, denominata “Solution”. Tra le ultime importanti iniziative della società vi è l’annuncio del piano di conversione delle azioni di risparmio in ordinarie.
Il progetto offre agli azionisti la facoltà di convertire le azioni di risparmio, con pagamento di un conguaglio pari a €1,40 per azione o alternativamente convertendo 5 azioni di risparmio con 3 ordinarie. Questa iniziativa, che semplifica la struttura del capitale e migliora il flottante nonché in ultima istanza EPS per l’anno 2001, fa parte di un piano per rendere più interessante il titolo anche per gli investitori istituzionali.
Inoltre, il piano di conversione è un ulteriore passo verso la strategia di creazione di valore del management. In particolare, con il modello dell’EVA, assumendo un Beta di 1,3 e un tasso di crescita terminale pari all’1,%, emerge un’upside superiore al 50% per le azioni ordinarie. Anche dal confronto con alcuni comparable quali Electrolux si evince che Merloni è a sconto in base a tutti i multipli basati sia sul prezzo che sull’EV, sebbene la società possa vantare una maggiore capacità di creare profitto.
Per questo confermiamo la nostra raccomandazione di BUY, con un target price a lungo termine superiore a €7 per azione.