I Fair Value sui future sugli indici sono il punto di riferimento per capire come apriranno i listini azionari americani. Grazie all’azione dei cosiddetti arbitraggisti e’ possibile prevedere come saranno influenzati i mercati nei primi minuti di apertura dagli ordini automatici di vendita o di acquisto.
Da oggi Wall Street Italia fornisce oltre alle normali indicazioni sull’andamento dei future sui principali indici americani prima dell’apertura del mercato azionario, il valore del Fair Value e il commento fornito da uno dei professionisti americani piu’ stimati del settore.
Ecco una breve spiegazione sul metodo di calcolo e sul valore informativo del Fair Value.
La definizione
Tecnicamente il Fair Value (sul future) e’ il livello teorico di quotazione del future che rende nulle le possibilita’ di arbitraggio tra il derivato e il corrispondente sottostante.
Passando piu’ specificatamente agli indici, il Fair value e’ uguale al valore dell’indice (sul mercato a pronti), piu’ l’interesse pagato al broker per pagare tutte le azioni contenute in esso, meno i dividendi percepiti.
Il concetto di arbitraggio
Un arbitraggio e’ sostanzialmente un operazione di acquisto e contestuale vendita di una stessa attivita’ su due mercati diversi, tesa a trarre vantaggio dalla differenza di prezzo. Per fare un esempio molto semplice, se il prezzo delle arance fosse di 1 euro a Milano e di 1,5 euro a Napoli e noi potessimo concludere un vendita e un acquisto nel medesimo momento, potremmo fare un’operazione di arbitraggio. Basterebbe in questo caso comprare arance a Milano e contestualmente venderle a Napoli. Ovviamente perche’ l’operazione abbia convenienza e’ necessario che i costi accessori (trasporto, consegna e quanto altro) siano inferiori a 0,5 euro.
Il Future
Il Future e’ un contratto con cui due parti si impegnano a scambiarsi ad una certa data, ad un certo prezzo un quantitativo predeterminato di un’attivita’. Questo contratto esprime quindi la quotazione ipotizzata dalle parti, ad una data futura, di un’attivita’. I Future vengono scambiati su un mercato diverso rispetto alla corrispondente attivita’ a pronti* (detta cash o spot). Il loro prezzo, quindi, e’ frutto dell’incontro tra una domanda ed un’offerta solo indirettamente influenzato dall’attivita’ spot. Per quanto riguarda gli indici americani, i Future vengono scambiati a Chicago; piu’ esattamente al CME si trattano i contratti sullo S&P500 e sul Nasdaq100 e al CBOT quello sul DJIA.
Cosa avviene sul mercato
Se il prezzo dell’attivita’ a pronti si discosta di molto da quello espresso dal Future, esiste un’opportunita’ di arbitraggio. Proviamo a fare un esempio. Se il Future sullo S&P500 diventasse ad un certo punto molto piu’ caro del corrispondente indice spot, un ipotetico investitore potrebbe farsi prestare i soldi, comprare tutte le azioni che compongono l’indice con il peso adeguato per replicarlo e vendere nello stesso tempo il contratto Future (assumendo in questo caso un obbligo di consegna). A questo punto l’investitore e’ in una posizione di rischio zero, possiede gia’ infatti la merce da consegnare e puo’ incassare la differenza positiva tra quanto pagato per prendere a prestito le azioni e quanto incassato dalla vendita del Future.
L’operazione appena descritta viene definita tecnicamente di cash and carry. E’ ovviamente possibile fare il contrario, vendere cioe’ le azioni che compongono l’indice spot e comprare il Future. In quest’ultimo caso l’operazione di arbitraggio viene definita di reverse cash and carry.
Acquisita la nozione di arbitraggio, diventa chiara l’importanza del valore del Fair Value. Se prima dell’apertura il Future quota sopra il Fair Value, allo scoccare della campanella che segna l’inizio delle contrattazioni sul mercato spot, gli arbitraggisti compreranno azioni e venderanno future (cash and carry). Al contrario se il Future sull’indice e’ sotto il Fair Value, gli arbitraggisti venderanno azioni e compreranno il corrispondente derivato (reverse cash and carry). Va sottolineato quindi come questo genere di operazioni venga messo in atto al di la’ del fatto che il Future sia positivo o negativo.
A questo punto e’ necessario fare alcune precisazioni:
- La descrizione appena fatta e’ resa volutamente in termini semplicistici. Per una descrizione piu’ rigorosa consigliamo di ricorrere a testi specifici.
- Il valore riportato e’ calcolato come differenza rispetto al settlement price (al livello a cui vengono regolate a fine giornata le posizioni sul future)
- Dato che nella formula che calcola il Fair Value compare il costo del denaro e il valore dei dividendi futuri che non e’ possibile determinare in maniera univoca, e’ possibile che fonti diverse riportino valori del Fair Value diversi. Esistono inoltre diversi tipi di formule per calcolare questo valore.
- L’attivita’ degli arbitraggisti si esaurisce nei primi minuti successivi all’apertura. Attenzione quindi a non estrapolare indicazioni di lungo periodo dal Fair Value.
- Il livello del Fair Value e’ in realta’ diverso a seconda che si mettano in atto operazioni di cash and carry o di reverse cash and carry, dato che il margine pagato per acquistare azioni e’ diverso da quello del Future.
*Prezzo a pronti, cash o spot sono sinonimi che esprimono il concetto di consegna (o meglio del trasferimento del diritto di proprieta’) immediatamente successiva all’operazione di compravendita.
Francesco Leone e’ analista di WallStreetItalia