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(WSI) –
Negli Usa molto atteso il dato sulle vendite al dettaglio di febbraio per aver un quadro più aggiornato sullo stato dei consumi.
Tassi di Interesse: in area Euro la sessione si è conclusa con un rialzo dei tassi a breve termine ed un calo di quelli a lungo, con lo spread sul 2-10 anni sceso sotto i 42 pb. Il movimento sul breve è stato favorito dal rialzo dei listini azionari europei. Le tensioni sul mercato creditizio continuano a spingere al rialzo il tasso Euribor tre mesi che ieri è stato fissato a 4,60%.
Sul fronte macro la produzione industriale di gennaio per l’intera area è risultata migliore delle attese, grazie soprattutto al buon andamento dei beni capitali ed al buon contributo della produzione tedesca ed italiana. Oggi è molto attesa in Italia l’asta da 3Mld€ sul Btp ottobre 2012 dopo che il collocamento di Bot ad un anno è andato in parte scoperto. Sul decennale il supporto resta 3,70%.
Negli Usa marcato calo dei tassi di interesse soprattutto sul comparto a breve. Due le ragioni: 1) l’ennesimo record del prezzo del greggio, sempre più temibile soprattutto per la crescita; 2) la notizia del fallimento delle trattative tra uno dei fondi del gruppo Carlyle (Carlyle Capital Corp.) e le banche creditrici che nei giorni scorsi avevano già richiesto un reintegro delle garanzie a fronte dei prestiti erogati.
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Di conseguenza le banche creditrici (tra cui figurano le principali banche mondiali) potrebbero procedere verosimilmente alla liquidazione dei circa 20Mld$ di asset del fondo, rappresentati in buona misura da titoli emessi dalle agenzie sui mutui Fannie Mae e Freddie Mac. Inoltre ieri le principali banche di investimento Usa (tra cui Merrill Lynch e Goldman Sachs) hanno dichiarato che il piano di immissione di liquidità recentemente annunciato dalla Fed non sarà in grado si risolvere i problemi sul mercato del credito.
A giudicare dalla prima reazione sui mercati finanziari di questa mattina, gli operatori appaiono più inclini a penalizzare maggiormente il mercato azionario rispetto a quello del mondo corporate, come accaduto invece nel mese di febbraio. Il forte e veloce apprezzamento dello Yen aumenta la possibilità di difficoltà del comparto degli hedge fund, le cui operazioni di carry trade sono prevalentemente finanziate in Yen. Di conseguenza il timore degli operatori è di ulteriori richieste di reintegro dei margini con conseguenti possibili ulteriori vendite di asset. In questo contesto le attese di un taglio Fed per il prossimo 18 marzo si sono riportate in prossimità di 75pb. Sul decennale supporto a 3,3%.
Valute: non si arresta la serie di nuovi record dell’Euro verso Dollaro (il più recente oggi a quota 1,5592) in seguito al timore di ulteriore peggioramento del quadro macro Usa e conseguenti ulteriori forti tagli della Fed. Ribadiamo la possibilità che il cross possa spingersi nel mese di marzo fino alla soglia di 1,57, in considerazione anche del basso livello di posizioni lunghe di Euro detenute al momento dagli investitori speculativi. Forte apprezzamento dello Yen dopo la notizia di Carlyle che ha innescato pesanti ribassi sui listini azionari asiatici.
Il cross verso Dollaro ha raggiunto i minimi dal 1995, rompendo questa mattina la soglia di 100, livello di supporto importante. Non è escluso che ci sia un tentativo di rompere al ribasso tale fondamentale livello. L’eventuale rottura andrà attentamente monitorata perché potrebbe innescare a corpose chiusure di operazioni di carry trading. Dal 1995 ogni volta che lo Yen ha toccato quota 100 il Giappone è intervenuto vendendo la propria valuta. Nel breve un intervento a questi livelli è reso più complicato dal fatto che lo Yen è riconosciuto globalmente sottovalutato in termini reali. Per adesso il Giappone potrebbe limitarsi ad ammonimenti verbali verso l’insofferenza nei confronti di volatili movimenti nei cambi. Per oggi la resistenza si colloca a 101,40, vecchio livello di supporto.
Materie Prime: ennesimo record del greggio Wti oltre i 110$/b grazie all’estrema debolezza del Dollaro. Il forte aumento delle scorte Usa (circa 6,2Mln barili) aveva temporaneamente indebolito il future. Il prezzo in seguito è salito grazie all’andamento del Dollaro. In crescita anche i metalli industriali guidati da zinco (+3,2%) e piombo (+2,9%). Bene anche i preziosi guidati dall’argento (+1,2%). Andamento contrastante per gli agricoli. Il grano ha messo a segno un altro forte rialzo (+2,4%) sulla notizia di acquisti di grano Usa da parte della Turchia. Deboli invece il mais (-1,3%), lo zucchero (-2,2%) e la soia (1%).
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