(9Colonne) – Roma, 2 mag – Secondo l’Accademia della Cucina Italiana i piatti nazionali riproposti all’estero dai ristoranti italiani sarebbero frutto di “un’interpretazione barbarica”. I dati stillati dall’Accademia, che dispone di 73 uffici in 40 paesi, parlano di sei ristoranti italiani su dieci nei quali si cucina correttamente. “Uno dei nostri delegati ha mangiato spaghetti alle vongole ad Edimburgo – racconta Giuseppe Dell’Osso, presidente dell’Accademia – E’ un piatto semplice, solamente molluschi, un pizzico d’aglio, prezzemolo e pasta. E invece gli è stato servito un piatto con insalata e addirittura ketchup sopra!”. L’Accademia stigmatizza soprattutto l’abitudine di utilizzare gli ingredienti della tradizione culinaria locale per venire incontro ai gusti dei consumatori. Sembra che specialmente gli irlandesi, i finlandesi e i portoghesi abbiano molto poco rispetto per la tradizione culinaria italiana. Desolato, in particolare, il resoconto del delegato di Helsinki: ““Strettamente, non esiste una vera e propria cucina italiana in Finlandia, il termine “italiota” descrive meglio come stanno le cose”.
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