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“I rialzisti di borsa giocano col fuoco”

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“I rialzisti stanno giocando col fuoco, secondo un noto blogger finanziario americano. Il fondatore di Northmantrader.com, Sven Henrich, sostiene che la zona di rischio oltre la quale “si rischia la scottatura”, intorno al 2450-2500 punti dell’indice S&P 500, è sempre più vicina. Il commento di Henrich è arrivato poco dopo l’aggiornamento del massimo storico del listino Usa a 2453.82. Ancora una volta, le responsabili additate per queste forti assunzioni di rischio da parte degli investitori sono le politiche non convenzionali messe in campo dalle banche centrali e la grande liquidità che hanno messo a disposizione.

Va precisato che le posizioni di Henrich sul tema non sono nuove: intervistato da Cnbc, l’analista aveva prefigurato correzioni sia lo scorso Gennaio sia a Marzo. Nel suo ultimo intervento Northmantrader ritiene che si stia preparando il terreno per un mercato per un ribasso nel 2018 e 2019, “con conseguenze potenzialmente ampie se le banche centrali perdono il controllo del castello di carte in liquidità che hanno costruito intorno a noi. E, se sarà così, ci stiamo trovando di fronte a un’opportunità di vendita forse generazionale”.

Un problema di tipo macroeconomico sottolineato da Henrich è che la tecnologia sarebbe responsabile del fallimento, da parte delle banche centrali, nel promuovere la crescita su basi ampie: “piuttosto, la tecnologia si è dimostrata la forza deflazionaria più grossa che il mondo abbia mai visto”, scrive l’analista. “Assieme con trend ben definiti di tipo demografico, il mondo è ancorato a una bassa crescita che richiede più debito e interventi [diretti] per mantenersi”.

In altre parole, se la tecnologia sta man mano riducendo il valore di mansioni che un tempo producevano un reddito, ciò contribuisce al fatto che “larghi segmenti della popolazione semplicemente non partecipino alla crescita” pertanto “la crescita dei consumi” avviene “con la crescita dei debiti”.

Se la situazione sui mercati in questo 2017 resta piuttosto calma, ciò è dovuto “ai 1.500 miliardi di intervento delle banche centrali nei primi 5 mesi dell’anno”, scrive Henrich. Un intervento la cui grandezza ha “sorpreso” lo stesso trader; che, però, avverte: “non penso che la compressione artificiale della volatilità sia sostenibile; una massiccia sua espansione nel range storico è da attendersi a un certo punto”.

Certo, le banche stanno sostenendo tali politiche monetarie per sostenere proprio economia e fiducia. “Penso sia un errore colossale”, conclude Henrich, “visto che quello che stanno facendo è gonfiare una bolla che loro stesse hanno aiutato a creare e che le conseguenze saranno drammatiche”.