Secondo Mohammed Abduljabbar, della Petroleum Finance Co.(Oman) i prezzi del greggio non dovrebbero “schizzare” in alto nel breve periodo in seguito al raid britannico-americano contro il regime dei talebani.
Questo per tre motivi:
– il mercato gia’ si aspettava un attacco a breve termine e quindi aveva gia’ scontato l’evento nel prezzo corrente
– l’economia USA rimane debole e quindi la domanda di greggio rimane moderata, allentando la pressione sui prezzi.
– l’Afganistan non e’ un paese produttore di petrolio, quindi l’attacco non causera’ ritardi nella distribuzione del greggio attraverso i canali tradizionali. Inoltre, l’Arabia Saudita ha promesso di mantenere la produzione a livelli normali.
C’e’ pero’ il rischio di una reazione immediata ed emotiva che potrebbe far rialzare temporaneamente i prezzi del greggio lunedi’. Ma secondo Abduljabbar i rischi di un aumento permanente dei prezzi rimarrano limitati fintantoche’ c’e’ la percezione che la guerra non si estendera’ anche ai paesi produttori di greggio.