Società

I NOMI FACILI
IN BORSA
VANNO MEGLIO

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(WSI) –
Nomen omen, dicevano i latini. In quella parola che ci designa come esseri unici sta scritto il nostro destino, pensavano. Ora questa funzione divinatrice del nome riappare, duemila anni dopo, sul mercato azionario. Al posto del nome proprio di persona c’è il termine che designa una società, un marchio e anche il codice di borsa; al posto del destino, l’andamento dei titoli azionari. Secondo uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences e ripreso dal New York Times, infatti, compagnie con un nome facile da pronunciare hanno più probabilità di conoscere un aumento del prezzo delle azioni nel breve periodo.

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MEGLIO NOMI ACCATTIVANTI – Queste sorprendenti conclusioni derivano da due esperimenti: nel primo un gruppo di studenti di economia, sottoposti a una lista di azioni fittizie, ha segnalato i nomi che suonavano più semplici; nel secondo un altro gruppo di studenti ha stimato la performance futura di ogni titolo. Le società dai nomi più fluidi e accattivanti hanno ottenuto le stime migliori. I ricercatori hanno quindi effettuato una controprova nel mondo delle Borse reali, analizzando complessità dei nomi e andamento delle quotazioni sul mercato americano. Un investimento da mille dollari in un gruppo di azioni dai nomi facili rendeva 112 dollari in più rispetto a simili investimenti su titoli dai nomi difficili. Non solo: da questo studio emerge come quelle frasi brevi usate dalle aziende nei claim, nei pay off o, ancora, nelle campagne pubblicitarie, convincano di più le persone se sono in rima.

SOLO SUL BREVE PERIODO – Ce n’è abbastanza per buttare a mare generazioni di esperti di marketing e di finanza e per assumere al loro posto letterati e lessicologi, abili rimatori, dottori in assonanze, onomatopee, palindromi e allitterazioni. A quanto pare, però, l’effetto magico del nome sui grafici finanziari funziona solo all’inizio, perdendo dopo qualche tempo il suo potere ipnotico e benaugurale. “Ciò potrebbe dipendere – spiega uno dei ricercatori di Princeton che hanno partecipato allo studio – dal fatto che con il tempo altri elementi, al di là del nome, influiscono di più sul prezzo delle azioni”. E meno male, ci permettiamo di aggiungere. In attesa che si sviluppi un ‘dolce stil nuovo’ dei codici e dei listini di Borsa, resta il dato inquietante, sottolineato in queste e altre ricerche, secondo il quale le persone tendono a credere veritiere, familiari e convincenti le informazioni presentate in modo più facile e semplice. Che in alcuni casi fa rima con facilone e semplicistico.

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