(Teleborsa) – I mercati azionari europei, dopo una partenza cautamente positiva, stentano a trovare la direzione, con gli investitori che continuano a valutare l’impatto del piano di salvataggio, da 85 miliardi di euro, all’Irlanda. Sugli indici del Vecchio Continente, dopo i guadagni “tecnici” dell’avvio, torna a prevalere la cautela, con il Ftse Mib frenato in particolare dall’ampia presenza di titoli bancari. Le tensioni, per le paure di instabilità finanziaria della zona euro, condizionano anche il corso dei Credit default swap (CDS) in rialzo su gran parte del debito periferico europeo. In linea all’allargamento degli spread periferici (cds spagnolo, portoghese, irlandese e greco) si muove anche il cds italiano, proteggendosi dalle ipotesi di un default della penisola. Sul mercato valutario, l’euro amplia la caduta, con gli investitori che vendono la moneta unica comprando valute rifugio. Il cross eur/usd ha bucato stamane la soglia psicologica degli 1,30 dollari, la cui discesa, potrebbe portare la curva a toccare il supporto più immediato individuato in area 1,26 dollari. Sul fronte macroeconomico, il tasso di disoccupazione della zona è salito marginalmente in ottobre, mentre ha registrato un rialzo più sensibile in Italia. Ferma invece l’inflazione a novembre del Bel Paese, sul mese precedente, secondo le stime provvisorie dell’Istat. Salita invece dell’1,7% su anno. Nei paesi dell’Euro Zona, i prezzi al consumo, dovrebbero attestarsi all’1,9% nel mese di novembre a livello tendenziale. Tra le piazze finanziarie, Francoforte torna in positivo vantando un progresso di quasi l’1% forte anche delle notizie rilasciate dalle big del Dax30. In particolare ThyssenKrupp, nel giorno dei risultati, che secondo il Presidente del Cda, Ekkehard Schulz, “è uscita più forte dalla crisi”. Al rialzo del listino tedesco, fa eco Parigi, seppur più limitato, con un progresso dello 0,25%. Bene inoltre Londra +0,39%, Madrid +0,59% e Amsterdam +0,12%. Restano indietro Bruxelles che scivola dello 034% e Zurigo dello 0,28%. Market mover nel listino svizzero, la Nestle, che ha incassato un downgrade da Credit Suisse. “Il titolo ha visto una performance molto forte negli ultimi 6 anni, ma ora crediamo che sia giunto il momento di ritornare al gradino neutral”, hanno dichiarato gli analisti della banca d’affari, spiegando che “il 40% dell’apprezzamento dell’azione derivava da Alcon, ormai ceduta”. Sotto i riflettori oggi anche ABB, che ha rafforzato la sua presenza negli Stati Uniti, in particolare nel mercato dei motori industriali e automobilistici, acquistando la statunitense Baldor Electric, per 4,2 miliardi di dollari, in contanti, debiti inclusi. Contrastati anche i futures sugli indici statunitensi, lasciando presagire una partenza incerta, per la borsa di Wall Street, più tardi. Attesi i dati sull’Ism di New York a novembre, i prezzi Case/Shiller di settembre e l’indice Pmi Chicago di novembre.