Mercati

I livelli che salveranno lo S&P e il Dow Jones da una brusca discesa

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LEGNANO (WSI) – Le peggiori vendite di case esistenti da tre anni a questa parte (-5.6% vs 0.0% atteso ed un precedente -1.6%, per il mese di settembre) in America e le borse tengono i livelli guadagnati con il dollaro americano in grado di recuperare un po’ di terreno nei confronti di sterlina, dollaro neozelandese, dollaro australiano ed euro (considerando quest’ultimo in termini relativistici data la sua forza intrinseca contro il biglietto verde). Fantascienza o cos’altro?

Brutti dati macro vs. liquiditĂ 

La serie di dati non propriamente positivi rilasciati durante le ultime settimane in America ha scatenato reazioni del mercato che ci confermano quello che da tempo sosteniamo, ovvero che soprattutto i corsi azionari riescono a rimanere sostenuti a causa delle aspettative degli investitori che vedono la possibilità di uno slittamento ufficiale del QE al prossimo 2014, circolano rumor su posizionamenti di questo inizio di exit strategy tra il febbraio e l’aprile del prossimo anno.

Ora come ora, così come avevamo ipotizzato diversi mesi fa che si sarebbe cominciato a ragionare effettivamente su un potenziale incremento del tapering quando la disoccupazione avrebbe raggiunto livelli che si muovevano tra il 7.1% ed il 7.2% non siamo in grado, analizzando i prezzi, di scontare con una buona approssimazione quando esso potrebbe effettivamente essere implementato, ma siamo convinti che durante la riunione di domani non verranno forniti riferimenti temporali e non ci saranno fornite sorprese sull’argomento, il che potrebbe, in ultima istanza, rappresentare una buona occasione per prendere profitto sulle borse se non partiranno movimenti a ribasso durante la giornata di oggi e domani, che se dovessero invece accadere potrebbero portare ad una reazione diametralmente opposta su un nulla di fatto da parte della Fed, che continuerebbe ad iniettare liquidità nel sistema finanziario (purtroppo non in quello economico).

Fino a quando ci si manterrà sopra l’area di 1,750.0 per lo S&P500 e 15,475 sul Dow Jones non esistono pericoli concreti di assistere a tentativi di discesa importanti.

Strani flussi sul dollaro

Soprattutto durante la notte e che provano a riversarsi sulle major, escludendo lo yen giapponese che continua a mostrare segni di correlazione con le borse asiatiche.

L’euro fa parte del disegno, ma come detto la sua forza sta dando fastidio agli acquirenti di dollaro americano che in mancanza di argomentazioni importanti sul fronte macro cercano di lavorare i cambi più liquidi al fine di raggiungere livelli tecnici di attenzione sui quali intercettare nuvole di ordini più importanti, creando quel minimo di volatilità che in un mercato come quello attuale latita in maniera importante.

Oltre al dollaro australiano ed al neozelandese si sfrutta la minor liquiditĂ  della notte sulla sterlina per tentare di muovere il mercato con meno denaro e da qualche settimana a questa parte notiamo che i tipici movimenti laterali del pound stanno venendo meno e sono comparsi movimenti direzionali di breve, correlati con le oceaniche.

Sarà un fenomeno che presumibilmente non durerà molto, nel momento in cui le volatilità stimate torneranno a crescere dovrebbe tornare tutto nella normalità, ma non potevamo non evidenziare questo comportamento atipico, soprattutto per chi lavora sfruttando le rotture del mattino all’apertura di Londra sui mercati europei.

QUADRO TECNICO

EurUsd: non possiamo far altro che ripeterci sull’EurUsd, che si mantiene all’interno della congestione vista venerdì e ieri. Il mancato superamento di 1.3760 o di 1.3840 non ha portato ad aumenti di volatilità importanti e ci troviamo ancora a curare questi confini, per assistere a tentativi di approfondimenti rispettivamente verso 1.3740 e 1.3875, livelli che potrebbero innescare partenze verso 1.3700 o 1.3900. Raccomandiamo nuovamente prudenza e leve più basse del solito per poi eventualmente incrementare le posizioni, tenendo conto dell’SSI (posizionato ancora oltre il 4 corto e dei bassi percentili di volatilità ancora al 2%).

UsdJpy: buona tenuta delle resistenze a 97 ¾, con i prezzi in grado di scendere di pochi punti (ma lo sappiamo, la volatilità è molto bassa) fino a 97.50, livello che ha sostanzialmente tenuto. Un abbandono di area 97.40 potrebbe risultare un buon trigger per pensare ad approfondimenti verso 97 ¼, estendibile fino a 97.15 (da valutare su un grafico a 4 ore), con l’area di 97.85 che potrebbe rappresentare un livello oltre il quale pensare a movimenti verso 98.10/20.

EurJpy: eviteremmo di continuare a cercare livelli sugli yen, il mercato risulta poco chiaro nell’intraday. Le uniche aree curabili, a nostro avviso, risultano lontane dalle quotazioni attuali e passano intorno a 134.10 come potenziale livello di supporto dinamico (H1 e H4) con 133.70 come punto su cui iniziare a pensare di valutare eventuali discese dei prezzi, che potrebbero prendere corpo sotto 133.50. Un superamento a rialzo di 134.75 risulta necessario per tentare di superare l’area di massimo posta a 135.00, che se superato di una ventina di punti potrebbe lasciare spazio verso 135.50 ed eventualmente nuovi massimi.

GbpUsd: chi avesse impostato delle operazioni corte sotto 1.6160 (che una volta rotto ha funzionato da resistenza) con un trailing stop attivato in macchina per sfruttare al meglio potenziali discese del mercato all’interno dell’area di supporto su cui abbiamo ragionato ieri (che avrebbe potuto frenare i prezzi in qualsiasi momento ma che avrebbe anche potuto essere superata), probabilmente questa mattina sarebbe ancora a mercato dopo il regalo atipico della notte di discesa. I prezzi ora si trovano sotto la media a 21 oraria, che insieme all’area che passa tra 1.61 ¼ e 1.61 ½ potrebbe rappresentare una buona resistenza che potrebbe contenere gli ascquisti di pound. Un ritorno sopra1.6170 diviene a nostro avviso necessario per pensare a riprese della sterlina, che potrebbero portare le quotazioni verso 1.6200 ed in estensione 1.6220, mentre in caso di approfondimento sotto 1.6085 è possibile attendersi tentativi di raggiungimento dell’area di 1.6165, che dev’essere superata di almeno una quindicina di punti prima di lasciare spazio verso 1.6120.

AudUsd: buona strategia per chi ha aspettato un ritorno sotto 0.9585 prima di pensare ad approfondimenti ribassisti, che avrebbero potuto prendere forza in caso di superamento di area 0.9560 (ed effettivamente così è stato, con il raggiungimento di area figura). Ci troviamo ora sotto la media mobile a 21 periodi che potrebbe essere curata come area di resistenza, tenendo conto che per assistere a giri a rialzo del mercato occorre superare, a nostro parere, l’area passante intorno a 0.95 ¾, con 0.9610/25 che potrebbe comunque intervenire a frenare i prezzi. Sotto 0.9485 il mercato potrebbe essere pronto a tentare approfondimenti verso 0.9450.

Ger30 (Dax): Dax che si mantiene all’interno di un buon trend ascendente visibile su un grafico orario, con i prezzi che questa mattina si stanno avvicinando ai supporti dinamici passanti per 8,960. Sotto di essi passano dei punto statici ch si muovono tra 8,930 e 8,950 che se non dovessero tenere potrebbero lasciare spazio a tentativi di discesa verso 8,900.

XauUsd (oro): su un grafico a 4 ore dell’oro i prezzi si stanno mantenendo sopra la media a 21 ed i supporti visti ieri hanno tenuto con il raggiungimento di area 1,358.00, superata la quale è mancata un’accelerazione verso i potenziali target posti a 1,365.00, il che ci fa notare una perdita di momentum, rilevabile anche dal fatto che i prezzi siano usciti dall’ultimo canale rialzista, comunque molto ripido. L’area di 1,345.00 potrebbe risultare un buon supporto in grado di frenare la divergenza ribassista a 4 ore formatasi. Soltanto in caso di superamento a ribasso di quest’area è possibile attendersi approfondimenti ribassisti a step di 10 dollari, con ultimi livelli di attenzione posti a 1,325.00.