Società

I leghisti di Bossi sempre piu’ affamati di potere, adesso gli fanno gola le banche

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La Lega vuole mettere le mani sulle banche. Dopo l’annuncio del leader Umberto Bossi di qualche mese fa («la gente ci dice prendetevele e noi lo faremo»), e le tuonanti dichiarazioni dei giorni scorsi del sindaco di Verona, Flavio Tosi, contro i libici, da poco diventati azionisti di peso di Unicredit, ieri è stato il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, a ribadire che il Carroccio vuole comandare negli istituti di credito.

«Le parole non sono bastate e quindi dobbiamo puntare alla governance», ha detto il governatore riferendosi alle fondazioni bancarie e in particolare della Fondazione Cassamarca di Treviso, azionista di Unicredit con poco meno dell’1%. Ma fra le fondazioni dove gli enti locali veneti nominano gli amministratori, c’è soprattutto la fondazione Cariverona, uno dei principali azionisti di Unicredit con il 5%.

«Quando ci saranno le elezioni metteremo persone più vicine al popolo – ha affermato ancora Zaia a Cortina D’Ampezzo -. Se non mettiamo nella governance i nostri amici lì ci vanno quelli degli altri e questo è pericoloso. Non sono dichiarazioni di guerra, ma uno scambio di prigionieri sì».

Secondo Zaia, inoltre, «le Fondazioni andrebbero chiamate al tavolo delle istituzioni»: «In un Veneto in cui si sono persi 75mila posti di lavoro – ha osservato – dovrebbero essere della partita e fare qualche mostra in meno».