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I GRAFICI TEMONO LA CABALA DI MAGGIO

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(WSI) – La superstizione, si sa, è di casa in Borsa. L’improvviso ribasso delle ultime sedute ha così ricordato agli investitori il popolare detto di origine anglosassone «Sell in may and go away, «Vendi in maggio e scappa». Secondo la tradizione statistica, il mese delle rose coincide, infatti, con l’inizio della stagione fredda per i listini, destinati da quel momento a un inesorabile ribasso sino alla fine di ottobre, mese dal quale parte poi il rally di fine anno. Una ricorrenza che trova alcuni appigli statistici nella storia delle Borse e che viene invece liquidata come diceria suggestiva da chi non ha simpatie per le stagionalità finanziarie.

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Crederci o non crederci? Ognuno deciderà. Sta di fatto che mai come quest’anno la tradizione sembra confermata dai fatti, visto che le principali Piazze internazionali, dopo aver segnato i massimi triennali, nei primi 20 giorni di maggio stanno perdendo il 6%. Le Cassandre del mercato, ruolo tradizionalmente interpretato dagli analisti tecnici, ovvero coloro che cercano di anticipare l’andamento di Borsa guardando i grafici dei prezzi, lanciano il loro avvertimento. Nelle prossime settimane il clima sui listini è destinato a subire un calo delle temperature. Anche se la tendenza di fondo della Borsa non è ancora compromessa.

«Guardate con attenzione il grafico di lungo periodo del nostro indice Comit – spiega Enrico Nicoloso a capo dell’analisi tecnica di Websim.it -. Non è un caso che la Borsa abbia accusato una decisa battuta d’arresto proprio sui massimi di maggio. Tali livelli corrispondono infatti alle soglie che, una volta abbandonate, hanno dato il via al terribile Orso del 2000-2003». E in termini relativi sta andando peggio per gli indici europei, una situazione che conferma ancora una volta la correlazione inversa tra l’euro forte e le Piazze azionarie. «Guardando poi alla stagionalità – prosegue l’analista – negli ultimi undici anni soltanto due volte, nel 2003 e nel 2005, il mese di maggio è risultato favorevole alle piazze azionarie».

Secondo Nicoloso, comunque, andando ben oltre le suggestioni cabalistiche di Sell in may , esistono segnali concreti che fanno presagire una pausa di riflessione: «Non dimentichiamo che dal 12 marzo 2003 l’indice delle blue chip di Piazza Affari ha messo a segno un rialzo dell’80,3%, lo Stoxx europeo del 95,2% e lo Standard & Poors 500 del 56,7%. Crescite veramente notevoli. E queste percentuali tengono già conto dei ribassi degli ultimi giorni. Per fortuna non ci sono elementi che inducano a credere in un’inversione drammatica della tendenza rialzista degli ultimi tre anni. Un consolidamento, però, può essere nella logica delle cose». Il verdetto finale? Una fase laterale, che andrà a cercare i propri minimi il 5/7% al di sotto dei livelli attuali, vale a dire a 1.700 punti per il Comit e a 35 mila per l’S&P Mib di Piazza Affari.

Secondo Maurizio Milano, a capo dell’ufficio studi analisi tecnica di Banca Sella , la vera novità nei ribassi delle ultime settimane è la volatilità. «L’indice Vix, che indica la volatilità dello S&P 500, ha fatto un balzo del 50% dai minimi, riportandosi in prossimità di livelli che, se superati, potrebbero fornire i primi importanti segnali di inversione di tendenza. Un aumento del Vix, infatti, indica che gli investitori cominciano a ragionare come se il bicchiere della Borsa fosse mezzo vuoto. Oggi il Vix si trova a circa 17 punti, una prima resistenza è posta a 17,2 punti, con forti tensioni sopra 18,6 punti». Anche Milano non vede tracolli, ma si aspetta in ogni caso una correzione che potrebbe portare l’indice statunitense a 1.245 punti, livello che rappresenta un supporto critico, in corrispondenza del quale dovrebbero cominciare gli acquisti di chi sta aspettando i saldi anticipati di maggio.

«Per Piazza Affari – continua Milano – vediamo un primo supporto a 36 mila punti (-2% sui livelli attuali ndr ) e un secondo a 35 mila punti (-4%). A favore della debolezza del nostro listino gioca anche il cambio. Una maggiore stabilità del rapporto euro/dollaro sarebbe di giovamento a Piazza Affari».
Nonostante i segnali di debolezza, quindi, il mese di maggio non dovrebbe vedere la fine del trend rialzista di medio periodo che domina al momento le Borse. Per Amedeo Cocca , analista tecnico di Rasbank : «Il quadro grafico di medio termine rimane valido. Il mercato è impostato ancora al rialzo. Una conferma ci sarà qualora gli indici dovessero andare a ritoccare i principali supporti di questo trend. Per l’S&P il livello da monitorare è intorno ai 1.200 punti».

In questo contesto Piazza Affari si presenta addirittura difensiva, nonostante il nostro indice S&P Mib dai minimi di ottobre 2005 (31.700 mila punti) sia cresciuto, senza mai prendersi una pausa, sino a 38.900 punti: ?23%. «In occasione dell’ultima correzione all’inizio dell’autunno 2005 – continua Cocca – il nostro listino ha fatto un passo indietro meno ampio rispetto agli altri mercati europei. Un segnale di forza che potrebbe trovare conferma anche questa volta». L’esperto vede un primo supporto importante per l’S&P Mib a 35.000/34.500 punti e un secondo a 33.300/33.000».

E quest’ultimo numero, se volete farvi stregare dal fascino dei grafici, non è senza significati storici. Proprio a quel livello, infatti, ci sono le fondamenta della spinta al rialzo che ci ha accompagnato fin qui dal 2003.

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