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I futures Usa ringraziano Obama, attesa per la Fed

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Quando manca un’ora e mezzo all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, i derivati sui principali indici di borsa americani (vedi quotazioni a fondo pagina) viaggiano sopra la parita’, facendo pensare a un avvio positivo all’indomani di una seduta che ha visto gli indici limitare i danni sul finale, dimostrando di avere la forza tipica di un mercato ancora toro.

Gli investitori hanno ben accolto il discorso di Obama sullo Stato dell’Unione di ieri sera, il secondo nel corso della sua presidenza. Piace la proposta per un taglio alle tasse aziendali e per un aumento degli investimenti in educazione, innovazione e infrastrutture.

Queste indicazioni stanno portando i Buy sui derivati in attesa della conclusione della due giorni che portera’, alle 20:15 ora italiana, il braccio di politica monetaria della Fed a pronunciarsi in materia di politica monetaria. Difficile che dalla riunione, la prima del nuovo anno e con un cambio dei membri votanti, emergano novita’. Il comunicato finale dovrebbe essere una mera copia di quello rilasciato nell’ultima riunione.

Dal fronte macro sono attese le vendite di nuove case di dicembre e le scorte di petrolio. Quanto all’obbligazionario, e’ prevista l’asta di titoli a 5 anni da $35 miliardi.

Attesa oggi per l’apertura dei lavori del World Economic Forum a Davos, in Svizzera. In Europa l’umore tra gli operatori di borsa e’ migliorato grazie a una serie di aste positive, a cominciare da Spagna e Italia. A Piazza Affari c’e’ anche chi parla di un target del Ftse Mib a 23.000-23.100, raggiungibile entro la fine di febbraio.

In Asia, l’Hang Seng a Hong Kong ha segnato +0,2%, la borsa di Shanghai in Cina ha registrato +1,2%, in Giappone calo dello 0,6% per il Nikkei dove ha pesato il rafforzamento dello yen e un altro richiamo (da 1,7 milioni di auto) da parte di Toyota (-2%). Il Kospi nella Corea del Sud e’ avanzato dell’1,1% grazie a un Pil cresciuto al passo piu’ veloce da 8 anni nel 2010 (+6,1%, migliore performance dal +7,2% del 2002). Si segnala il tonfo del 5% della piazza finanziaria egiziana (EGX30) dopo le proteste di ieri che hanno portato a 4 morti. Ci si aspetta che il paese possa diventare la prossima Tunisia.

Sugli altri mercati, sul fronte valutario l’euro, che ieri aveva chiuso a $1,3689, e’ in rialzo dello 0,06% a $1,3690. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale e’ al 3,37% dal 3,319% di ieri. Nel comparto energetico i futures del petrolio con scadenza marzo, ieri scivolati ai minimi di 8 settimane, salgono dello 0,71% a $86,80. I contratti con scadenza febbraio dell’oro cedono lo 0,03% a 1331,90.

Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 avanza di 4,5 punti (+0,35%) a quota 1.292,10.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +7,5 punti (+0,33%) in area 2.308,75.

Il contratto sull’indice Dow Jones sale di 25 punti a quota 11.947 (+0,21%).