A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa sono in rialzo rispetto ai minimi giornalieri, ma contrastati (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio poco distante dalla parita’ per l’azionario. A soffrire e’ ancora il Nasdaq pressato dal calo di Apple e degli altri colossi hi-tech.
Lo stato di salute del boss ddel colosso di Cupertino continua a preoccupare gli operatori: Steve Jobs ha infatti annunciato il ritiro dalla scena fino a giugno a causa del grave sbilanciamento ormonale dimostratosi piu’ preoccupante del previsto. Il titolo ha ritracciato nell’after hours di ieri sera e nel preborsa segna un ribasso di quasi 8 punti percentuali.
Motorola, gigante della telefonia, ha annunciato un nuovo taglio alla forza lavoro (4000 posti) e lanciato un allarme su una perdita fiscale nell’ultimo trimestre. Si stima un taglio dello staff anche per Google e Microsoft. Dopo la chiusura delle borse, il colosso dei chip Intel comunichera’ i risultati trimestrali.
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Nel comparto finanziario, ha invertito rotta JP Morgan, ora in rialzo di oltre il 3%, nonostante il calo del 76% dei profitti a causa di svalutazioni e perdite, dimostratosi comunque migliore delle attese. Cede terreno invece
Bank of America: stando ad un articolo pubblicato dal Wall Street Journal la banca avra’ bisogno di nuovi capitali per concludere l’acquisizione di Merrill Lynch. In lieve progresso Citigroup dopo aver ceduto oltre il 20% nella seduta di ieri, scivolando sotto la soglia psicologica dei $5.
I dati macroeconomcii diffusi nell’ultima mezz’ora hanno evidenziato un peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro ed una flessione dei prezzi all’ingrosso in linea con le stime. Piu’ tardi, alle 16:00 ora italiana, sara’ comunicato il Philadelphia Fed, per cui e’ prevista una contrazione a -35 punti da -32.9 del mese precedente.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in calo il petrolio. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna febbraio segnano un calo di 68 centesimi a $36.60 al barile. Sul valutario, euro in flessione nei confronti del dollaro a quota 1.3151 dopo la decisione della Bce di tagliare i tassi al 2%. In rialzo l’oro a $813.10 l’oncia (+$4.30). Scendono i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.22%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 0.10 punti (-0.01%) a 839.70.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -3.50 punti (-0.30%) a 1162.00.
Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 13 punti (+0.16%) a 8172.00.