A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa trattano in leggero rialzo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio poco sopra la parita’ per l’azionario.
A permettere ai contratti di recuperare dalla debolezza iniziale e girare in positivo sono stati gli ultimi dati macroeconomici che hanno evidenziato una crescita delle vendite al dettaglio oltre le attese, e un affievolimento dell’inflaizone “core”.
Prima della comunicazione dei dati tra gli investitori era tornata a prevalere la cautela sulla scia dell’improvviso sell-off di ieri causato da alcuni commenti circa l’attuale condizione del mercato e le prossime mosse della Fed.
Con la riduzione delle pressioni inflazionistiche sono cresciute le chance di una continuazione della politica accomodante da parte della Fed. Ieri i commenti di un membro del consiglio governativo della BCE sull’elevato livello d’inflaizone avevano drasticamente oscurato tali possibilita’. In calendario sono presenti anche i dati sulle scorte di magazzino e sulla fiducia dei consumatori.
Con gli indici volati a nuovi massimi, la condizione di ipercomprato che si e’ creata nel breve periodo trattiene gli investitori dall’assumere nuove posizioni in assenza di un catalizzatore che possa spingere ulteriormente i listini al rialzo. Questo potrebbe essere rappresentato dal nuovo flusso di utili societari, ma i primi dati fanno pensare ad un brusco rallentamento dei profitti aziendali rispetto agli scorsi mesi.
Tra le ultime societa’ che hanno diffuso la trimestrale, la conglomerata industriale General Electric (GE) ha riportato numeri in linea col consensus. Il titolo e’ in leggero calo nel preborsa. Altri titoli che meritano di essere monitorati sono Citigroup (C), che ha annunciato un cambiamento ai vertici dell’azienda, e Oracle (ORCL) che ha avanzato un’offerta per l’acquisto del gruppo software BEA Systems (BEAS) per un controvalore di $6.65 miliardi.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio sta continuando a spingersi al rialzo. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna novembre segnano un progresso di 19 centesimi a quota $83.37 al barile. Sul valutario, l’euro e’ stabile nei confronti del dollaro, ora a quota 1.4196. In ribasso l’oro: i futures con consegna dicembre cedono $3.700 a $753.000 all’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.69%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in rialzo di 1.20 punti (+0.08%) a 1566.40.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +4.75 punti (+0.22%) a 2171.50.
Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 23 punti (+0.16%) a 14109.