Società

I debiti, una droga potente come alcool e nicotina

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(WSI) –Il debito è una droga potente, come l’alcool e la nicotina. In ogni ciclo espansivo i consumatori occidentali hanno usufruito del debito per migliorare il loro regime di vita, le aziende hanno usato il debito per espandersi e per investire e gli investitori hanno usato il debito per migliorare i loro rendimenti. Per lungo tempo, il debito è cresciuto più degli introiti e non stiamo solo parlando del debito sovrano.

La società occidentale in senso lato (anche se il ruolo da protagonista viene svolto dai nord americani) si era fondato sul “compra ora, paga dopo”. Ed ora ci troviamo ad avere un rating medio sulle obbligazioni di BBB- al posto di A (1981). La price action del mercato continua a suggerire quello che dicevamo ieri: troppa eccitazione per il G20, che come spesso accade è risultato in un nulla di fatto.

Cerchiamo di spremere le meningi e di leggere più in profondità quello che il G20 ci ha lasciato come eredità: hanno dato dopotutto una scadenza per la riduzione dei deficit; questo implica che i piani di risanamento, per il G20, manifesteranno tangibili effetti nefasti sulla crescita. Il dollaro si è quindi mantenuto solido contro le major mentre lo Yen è rimasto in sordina fino a stanotte.

Questa settimana vediamo la fine del mese, la fine del trimestre e la fine della prima parte dell’anno per molti paesi (in Australia ad esempio è la fine dell’anno fiscale), che lascia la porta aperta ad un po’ di volatilità residua. Certamente i Non Farm Payrolls di venerdì contribuiranno alla volatilità visto che non ci aspettiamo crescita nel mercato del lavoro USA.

Proprio i dati USA di ieri hanno contribuito al quadro poco roseo degli USA: i report su personal income e personal spending mostrano chiaramente che gli americani stanno risparmiando di più e spendendo di meno. Il tasso di risparmio ora è al 4%, molto più alto della media di 1,7% che ha contraddistinto i “consumatori” americani fino ad ora. Vedremo oggi cosa ci dicono il Consumer Confidence e l’indice immobiliare di S&P/CaseShiller.

Passando all’Europa, l’EurChf mostra sempre nuovi minimi dopo che Danthine della SNB ha dichiarato che la forza del franco non è più un problema per la crescita elvetica. Occhio quindi a cercare opportunità contro il trend ribassista di EurChf. I dati economici usciti ieri invece confermano le difficoltà in atto qui in Europa: i prezzi al consumo tedeschi sono scesi più del previsto; inoltre, anche l’aggregato monetario M3 è sceso (segnale di minore velocità di passaggio di carta moneta di mano in mano) e quindi le pressioni inflazionistiche non sono proprio presenti.

EurUsd – Grafico orario

Passiamo ora alla sezione di analisi tecnica notando come, l’eurodollaro, non essendo riuscito a rompere la resistenza di breve costruitasi durante la notte di domenica a 1.2395, ha ripiegato scendendo sotto 23 figura e proprio ora, nel momento in cui scriviamo, si trova in prossimità di 1.2250, area che può essere considerata come supportava e che se rotta potrebbe aprire la strada ad un’ulteriore discesa fino a 1.2200.

In caso contrario, i punti di resistenza da tenere sott’occhio rimangono quelli evidenziati. Spostando la view di qualche giorno invece, il possibile obiettivo, in caso di tenuta dei supporti è individuabile in 1.2460.

Forte ripresa dello yen nei confronti del dollaro americano, che consolida la tendenza ribassista del cambio UsdJpy. L’obiettivo di 89 figura è stato raggiunto durante la notte in concomitanza di una grossa discesa del Nikkei, passato da 9.750 a 9.550.

Attenzione ora a 88.20, punto toccato anche lo scorso 6 maggio quando c’è stato il cosiddetto flash-crash innescato dall’errore di un trader (ricordate la size sbagliata inserita in macchina? Pensate che differenza tra una “m” – million e una “b” – billion). In caso di ripresa dopo la forte salita invece gli obiettivi non rimangono comunque ambiziosi e senza la rottura di 89.00 potremmo mantenerci in un range di una figura.

Il cable è riuscito a portarsi sopra quota 1.5100 (un quarto di figura) e nel momento in cui scriviamo si trova a 1.5085, sopra un’importante livello di supporto di breve periodo, posto a 1.50 ¾ (massimo del 25 giugno che, dopo essere stato rotto ieri nel pomeriggio, è diventato un supporto. In caso di tenuta di questo livello, sarebbe molto probabile vedere la quotazione attaccare quota 1.5200, via 1.5125 (resistenza di breve). Lo scenario opposto aprirebbe la strada verso 1.5000.

Invariato il range della GbpJpy, nonostante la forte risalita generalizzata degli yen, tra 133.20 e 135.90. Situazioni del genere, di forte lateralità, ci suggeriscono delle strategie di range trading che possono essere molto profittevoli. E’ anche possibile cercare di utilizzare una maggiore leva finanziaria (chiaramente senza andare a sconvolgere le logiche di money management personali) tenendo sempre ben presenti i livelli indicati che, se rotti, aprirebbero la strada a 132.70 a ribasso e 136.35 a rialzo.

Concludiamo cominciando ad inserire delle idee anche sui nostri CFD. Oggi tocca al Dow Jones (US30 sulla piattaforma di Forex Capital Markets), che si trova su un importante punto di supporto, che potrebbe riuscire a contenere il forte movimento ribassista di ieri, che ha portato il prezzo da 10.200 (fortissima area di resistenza in grado di contenere i rialzi che potremmo vedere oggi, fino al livello indicato. Stiamo notando forti pressioni ribassiste che potrebbero andare a rompere il supporto indicato, attenzione che in questo caso si punta a 9.950.

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