Editoriali

I can’t get no satisfaction

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Non posso essere soddisfatto.

Non possiamo essere soddisfatti se nel corso dei primi 9 mesi dello scorso anno la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane è diminuita di 409 miliardi di euro. Non possiamo essere soddisfatti se sui conti correnti degli italiani ci sono ancora 1.700 miliardi. Non possiamo essere soddisfatti se oltre ai 1.700 miliardi sui conti correnti ce ne sono altri 1.550 su titoli a breve che hanno rendimenti ancora molto bassi. Non possiamo essere soddisfatti se, confrontandoci con il resto del Mondo, in un anno così negativo, il confronto tra quanto era stato accantonato a fine dicembre 2021 e quello che risulta a fine settembre del 2022, vede una crescita, lì dove i risparmiatori italiani registrano una perdita.

Non possiamo essere soddisfatti se nel 2022 si è investito più in gioco d’azzardo che sui fondi pensione. Non possiamo essere soddisfatti se il nostro Paese è tra i più sottoassicurati sui grandi rischi legati al capitale umano.

Insomma, con questi numeri come si fa ad essere soddisfatti? Come si può non avere i polsi che tremano? Come si può non essere terrorizzati per il futuro?

La finanza, gli investimenti, non sono fine a se stessi, ma sono ancorati alle nostre vite e le nostre vite devono essere supportate fornendo il giusto contributo al momento giusto.

La previdenza, ad esempio, rappresenta il tema dei temi, perchè legato ad uno dei momenti più particolari della nostra vita. Chi ha deciso per quanto tempo vivrà? Chi ha deciso se sopravvivere ai propri soldi o se morire prima che finiscano?

Chi ha già deciso come e con che tutele avverranno i trasferimenti patrimoniali all’interno del proprio percorso di vita? E tutto il resto? L’assistenza ai nostri anziani? E il supporto ai nostri ragazzi? Il nostro futuro passa per le scelte che facciamo oggi e le scelte che facciamo oggi sono funzione del nostro stato emotivo, uno stato che non possiamo accettare.

No, non possiamo essere soddisfatti. Non possiamo.

 

L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di febbraio 2023 del magazine di Wall Street Italia