
NEW YORK (WSI) – C’è sempre molta tensione, paura e timore prima di affrontare un colloquio di lavoro, soprattutto di questi tempi, dove anche riuscirne a fare uno è già qualcosa di grande.
Questi allora sono alcuni dei consigli dispensati dall’esperto e autore di best seller Lou Adler (“Hire With Your Head” e “The Essential Guide for Hiring & Getting Hired”) per renderlo il migliore possibile:
1) Mai usare frasi come: “posso risolvere i vostri problemi” oppure “sono molto bravo con il gioco di squadra”. Sono frasi che non portano a niente e nemmeno ascoltate. Parlare invece di proprie esperienze passate è molto più produttivo.
2) Mai dichiarare di non avere punti deboli. Tutti hanno dei punti deboli. Quando vi è una domanda del genere, il punto è capire il carattere della persona che si ha davanti. Dichiarare di non avere punti deboli è come voler dire di non aver più bisogno di crescere, perché non si ha più bisogno di imparare. Indicare invece un punto debole e spiegare cosa si è imparato da questo, indica la motivazione della persona.
3) Mai dare risposte troppo brevi o troppo lunghe. Durante un colloquio non si è giudicati solamente sul contenuto della risposta alla domanda ma anche su come viene presentata. La migliore risposta è di uno due minuti.
Troppo breve indica poco interesse, troppo lunga indica che gli intervistati parlano troppo, risultando noiosi e imprecisi. Peggio ancora, e capita spesso, dopo due minuti chi intervista è solito non ascoltare più e venire distratto da altro.
4) Mai chiedere informazioni su indennità e su quanto si viene pagati. All’inizio del colloquio bisogna sempre pretendere di essere come un venditore, cercando di vendere se stessi. Quindi fare delle domande su quanto si viene pagati o i benefici che può dare il lavoro, sono cose negative. È meglio farlo dopo, quando l’intervistatore pensa che potresti essere la persona giusta.
5) Non guardare il vostro Curriculum. Durante il colloquio non guardatelo mai. È un segnale che siete nervosi o che state cercando di pensare a qualcosa. Chi vi intervista si aspetta che sappiate tutta la vostra storia lavorativa alla perfezione, quindi ripassatelo prima del colloquio.
Se questi erano 5 consigli su cose da evitare, eccone invece altri 5 per rendere il colloquio migliore possibile:
1) Essere preparati. È una cosa ovvia, abbastanza normale, ma va sempre ricordato che si tratta della cosa più importante. Sapere tutto sull’azienda dove siete, sul lavoro che dovete fare e il profilo della gente che incontrerete è fondamentale.
2) Fare domande interessanti. Chi intervista giudica, solitamente, i candidati sotto tre aspetti: la prima impressione che si ha, la qualità delle risposte e la qualità delle domande. Le migliori domande che si possono fare sono quelle sul proprio ruolo e le relazioni che ci sono tra il lavoro e il business che si deve intraprendere.
3) Trasformare il colloquio in un elenco delle performance di successo del passato. Chiedete quali sono le aspettative per il lavoro e quindi, una volta che vi hanno risposto, tirate fuori esempi passati che vi hanno portato a risolvere problemi simili.
4) Provate la vostra forza e neutralizzate le vostre debolezze. Scrivete su un foglio tutti i vostri punti di forza e i vostri punti deboli. Per i vostri punti di forza, segnatevi anche uno o due esempi passati. Per i punti deboli invece, provate a descrivere come siete riusciti ad imparare da quelle esperienze e come le avete affrontate.
5) Chiedere cosa accadrà dopo il colloquio. Verso la fine del colloquio, chiedete come è andata e quali sono i prossimi passaggi. Se chi vi ha intervistato rimane vago e non commenta, vorrà dire che probabilmente non verrete richiamati. In questo caso chiedete cos’è, secondo loro, che vi manca. Questo è un modo per capire i vostri errori e non commetterli più in futuro.
Buona fortuna.