Roma – Nei prossimi mesi l’azionario globale si confermerà un asset debole di investimento, causa il deterioramento della fiducia dei consumatori in Europa e il balzo dei prezzi del petrolio, con cui l’economia degli Stati Uniti si troverà a dover fare i conti. Parola di Hsbc che, stando a quanto riporta Cnbc, ha reso note le proprie stime nel rapporto trimestrale “Equity Insights Quarterly”.
Ora, la notizia confortante è che la debolezza dei titoli azionari assumerà più le vesti di una correzione temporanea che quelle di uno scivolone di lungo termine in quanto, afferma la banca, i fondamentali delle azioni rimangono solidi. Il punto però è che il continuo aumento dei prezzi delle commodities e il conseguente risultato della minaccia dell’inflazione – già in atto – inizierà a far sentire i suoi effetti sull’azionario.
“Finora, i titoli azionari hanno ignorato le cattive notizie in quanto i fondamentali economici si sono rivelati positivi. Ma riteniamo che queste preoccupazioni provocheranno un tentennamento nel corso del prossimo o dei prossimi due trimestri”, ha detto Garry Evans, responsabile della strategia sull’azionario globale presso Hsbc.
Detto questo, Hsbc ritiene che rimangano opportunità di investimento in Brasile, Cina e Stati Uniti, paesi in cui le prospettive di crescita sono migliori che in Europa e paesi caratterizzati anche da una politica di maggior sostegno.
Certo è che “in questo contesto appare prudente liberarsi di un po’ della propensione al rischio. Ciò non significa che il mercato bull sia finito. Le valutazioni rimangono convenienti a livelli eccezionale, i nostri economisti prevedono una crescita globale robusta per quest’anno e il prossimo e i tassi di interesse negli Stati Uniti e anche in Europa rimarranno molto bassi”.